«La politica ha creato il disagio e la politica deve essere capace di trovare le soluzioni adatte in tempi brevi e la cittadinanza deve continuare a differenziare ancora di più, riducendo il volume destinato in discarica». Inizia così la lunga nota del consiglio direttivo di Onda d’Urto sulla questione “gestione rifiuti” che implica risvolti negativi per la salute dei cittadini andriesi e della provincia.

«Molti tesserati e cittadini simpatizzanti ci hanno chiesto un parere in merito alla questione dell’allargamento della discarica in contrada Tufarelle in agro di Minervino Murge e alla situazione della raccolta dei rifiuti ad Andria, e così abbiamo deciso di convocare d’urgenza un consiglio direttivo per definire una linea comune. Restando fedeli alla nostra linea, chiediamo fermamente alla politica regionale, provinciale e locale, responsabili unici di questo scempio della gestione dei rifiuti, soluzioni immediate e condivise con esperti del settore in merito ad una emergenza dei rifiuti che oramai è alle porte se non già in corso. Accogliamo positivamente la richiesta di rifiuto all’allargamento della discarica Tufarelle, ma guardiamo con preoccupazione all’iter burocratico che potrebbe dare ragione all’azienda privata interessata all’allargamento della stessa.

La gestione dei rifiuti deve diventare una priorità assoluta per le figure istituzionali tutte e deve vedere un maggiore sforzo da parte della pubblica amministrazioni, in ballo è il bene comune assoluto: la nostra salute. Dopo quello che stiamo apprendendo dagli organi di stampa, vedi inquinamento falde a Barletta, valori altalenanti provenienti dalla discarica di Trani e la chiusura totale della discarica di Andria, speriamo che una soluzione a questo annoso problema venga trovata immediatamente anche perché ci giungono quotidianamente segnalazioni di malattie che provengono dalla cittadinanza preoccupata. Invitiamo tutte le parti coinvolte, maggioranze e opposizioni, a proporre delle soluzioni definitive.

Invitiamo la cittadinanza attiva a continuare a vigilare, denunciare e proporre eventuali soluzioni ai problemi. Il nostro appello va ai più giovani laureati, freschi di studio inerente a tecniche di smaltimento meno impattanti e desiderosi di presentare progetti alla P.A.

Noi di Onda d’Urto saremo ben lieti di poter accompagnare questi professionisti nel loro intento,finanziando lo studio di progetti innovativi e sostenibili per l’ambiente. Siamo fermamente convinti che,oltre alla denuncia, che va sempre bene sia chiaro, ci sia anche una fase propositiva, fase che è totalmente assente. Se ci sbagliamo desideriamo essere corretti.

Per quanto ci compete invitiamo ancora una volta i cittadini andriesi a perseverare con la raccolta differenziata, perché solo una raccolta differenziata fatta come si deve riduce il problema discarica, anche se di certo non lo elimina. Continuate a riutilizzare oggetti che possono essere restaurati. Conferite i vostri vecchi elettrodomestici o mobili alle piattaforme autorizzate e preposte. Non lasciate l’immondizia nelle campagne circostanti. All’amministrazione locale andriese chiediamo ancora una volta una politica rigida e ferma nel combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nelle campagne circostanti, perché lo spettacolo che si presenta davanti ai nostri occhi è indegno per la nostra città.

Il nostro tavolo scientifico composto da soli medici, sta operando sulla popolazione pediatrica andriese (0-16 anni) studiando i vari casi di cancro che hanno colpito i nostri ragazzi più giovani, potendo contare anche sull’aiuto da parte di tutti i pediatri di famiglia che operano ad Andria. A breve passeremo ai giovani adulti andriesi (17-50) cercando di coinvolgere tutti i medici di famiglia che operano sul ostro territorio

Questo è il nostro obiettivo principale sul quale si stanno concentrando tutti i nostri sforzi e dal quale non vogliamo distaccarci neanche di un millimetro.

Abbiamo chiesto alla dirigente dell’ufficio comunale competente, ing. Santola Quacquarelli, che ha avuto l’incarico da parte del sindaco Giorgino nel maggio 2013, che fine avesse fatto il Profilo di Salute della città. Non se ne sa nulla. Ha risposto che mancano dati provenienti dalla ASL. Strano. Noi stessi abbiamo avuto conferme dalla ASL per bocca del direttore generale Ottavio Narracci che invece era stato inviato tutto il necessario.

I cittadini chiedono il rispetto dell’impegno solenne assunto in un convegno affollatissimo ormai quattro anni addietro. Il Profilo di Salute di una città è la sua carta della salute. Una città sana rende sani i cittadini. Noi ancora oggi non conosciamo in che stato versa la città. Abbiamo avuto un incontro successivo con i referenti degli uffici comunali e abbiamo offerto piena disponibilità a collaborare, laddove ce ne fosse bisogno. Siamo qui».