Su richiesta delle associazioni Unimpresa e Confartigianato nei giorni scorsi era stata richiesta un’urgentissima riunione presso lo Sviluppo Economico per trattare la delicatissima questione relativa ai dehors, strutture esterne ai pubblici esercizi. Con altrettanta celerità l’assessore alle Attività Produttive, signor Pietro Sgaramella, ha convocato d’urgenza il tavolo tecnico-politico per affrontare l’argomento. Alle ore 15 del giorno giovedì 13 aprile 2017, negli uffici comunali di Largo Grotte ad Andria, si è svolta la riunione alla quale sono state invitate anche le altre associazioni Confcommercio, Confesercenti, Federcommercio, Cittaimpresa e BatCommercio2010/C.N.A. Puglia.

Dopo l’ introduzione al tema dell’Assessore Sgaramella e dopo la relazione del nuovo dirigente comunale, ing. Felice Piscitelli, il quale non ha potuto fare a meno di sottolineare tutto quanto accaduto in passato; dopo i chiarimenti da parte della dott.ssa Concetta Guicciardini, sono stati gli esercenti presenti a prendere la parola e a manifestare tutto il profondo dissenso e la preoccupazione per la situazione di incertezza venutasi a determinare. Tutto accaduto all’improvviso, senza alcuna forma di comunicazione preventiva o di concertazione, ignorando completamente la gravità della delicata tematica.

Attualmente l’intera procedura di installazione di dehors è, di fatto, bloccata e questo sta causando addirittura il paradosso di vedere bloccati gli investimenti di coloro che vorrebbero investire in questa città ma gli viene impedito di farlo. Alcuni di quei giovani volenterosi erano proprio presenti all’incontro di Largo Grotte e si sono fatti sentire: hanno sfogato la loro rabbia ed i toni sono diventati anche molto accesi quando l’analisi ha riguardato proprio tutto quanto è accaduto fino ad oggi; a partire dalle modalità di rilascio “discriminante” delle autorizzazioni e delle “concessioni” fino a situazioni di disparità rispetto a quelle che gentilmente vengono definite “tolleranze” ma che oggi rischiano di pagare tutto il conto del passato.

Oltre agli aspetti critici sull’intera vicenda si è passati alla fase propositiva invitando l’Amministrazione comunale a portare immediatamente sul tavolo della discussione, dopo le festività pasquali, la bozza di Regolamento integrata con tutti gli aspetti relativi alle richieste della Soprintendenza che pare fosse già intervenuta da tempo dettando regole finora trascurate e disapplicate.

Di fronte a prospettive così “rigide”, fino allo smontaggio completo delle strutture attualmente installate, con danni enormi per chi ha investito risorse economiche ed impiantato la propria attività essendo stato regolarmente autorizzato a farlo, era ora che la situazione venisse allo scoperto.

Ora la tensione è altissima, anche alla luce delle nuove disposizioni normative e regolamentari.

Le conclusioni dell’incontro sono state del Presidente Savino Montaruli il quale ha ripercorso le tantissime proposte operative formulate nel corso degli anni passati, a cominciare dalla proposta di elaborazione ed approvazione del PRGC cioè il piano particolareggiato del centro storico con la previsione, al suo interno, anche del Piano del Colore, oltre ad aver da anni sollecitato la concertazione proprio con la Soprintendenza allorquando la città di Andria vedeva proliferare nel suo cuore antico strutture che hanno garantito quello sviluppo economico e sociale cui oggi si fa riferimento. «Proposte mai ascoltate – commenta Montaruli – giudicate superflue perché, veniva asserito, la Soprintendenza non si sarebbe interessata del nostro centro storico, facendo prevalere la sottocultura del lasciar fare e del “non ti preoccupare” che oggi sta celando la drammatica situazione di cui parliamo e che potrebbe seriamente mettere a rischio tutti gli sforzi fatti dagli imprenditori. La situazione venutasi a determinare ad Andria segue immediatamente quelle altrettanto drammatiche di Barletta e di Trani, a dimostrazione di quanto questo territorio abbia necessità di risorse intellettuali nuove, rinnovate e soprattutto capaci di affrontare con diligenza e competenza tematiche così specifiche. Col balletto dei dirigenti – ha concluso Montaruli – e con una politica così incerta ed improvvisata tutto questo resta solo e soltanto un’illusione».