Il tema è scottante e di attualità. Riguarda l’essenza della qualità della vita sociale, economica e commerciale della città di Andria. La decisione dell’Amministrazione comunale di chiudere ed interdire al traffico veicolare, attraverso una Z.T.L., per l’intera giornata tutto il centro storico andriese ha suscitato reazioni e prese di posizione.

Già alcuni giorni fa, in piazza Catuma furono le Associazioni UNIMPRESA BAT e CONFARTIGIANATO Andria, attraverso i loro massimi dirigenti Savino Montaruli ed Antonio Memeo, ad ascoltare gli esercenti commerciali ed artigiani della zona che manifestarono il totale mancato coinvolgimento in una decisione vitale per il loro presente e per il loro futuro. La posizione venne fuori nettamente e venne annunciata anche attraverso le reti televisive presenti a quell’incontro. No alla chiusura totale generalizzata del centro storico ma una disciplina oraria e logistica della viabilità veicolare nel centro antico andriese. Una posizione successivamente ripresa anche da altre Associazioni di categoria che pubblicamente hanno, di fatto, condiviso. Posizione che non dispiacerebbe neppure ai residenti in quanto sarebbe conciliante di esigenze diverse e diversificate.

Fu lo stesso Montaruli, in quell’incontro in Piazza Catuma, ad assumere l’impegno affinché una delegazione di esercenti fosse ascoltata dalla Terza Consulta delle Attività Produttive, professioni, arti e mestieri e dei consumatori e utenti che si sarebbe riunita il giorno giovedì 30 marzo. Il Presidente della Consulta, Vincenzo Minenna immediatamente si rese disponibile a convocare l’audizione ed ecco che in una lunghissima riunione tenutasi presso lo Sviluppo Economico giovedì, dalle ore 16,00 alle ore 19,00, sono state ascoltate le esigenze della nutrita rappresentanza di esercenti presenti.

L’intera problematica è stata presentata all’Assessore Pietro Sgaramella con i commercianti ed i presenti all’incontro che hanno manifestato il profondo sconforto e dissenso per la mancata concertazione sui provvedimenti approntati e soprattutto l’assenza totale di informazione rispetto alle finalità di tali provvedimenti così restrittivi che, ancora oggi, non sono mai stati resi noti, tranne che nozioni di natura tecnica solo in merito all’organizzazione logistica della Z.T.L., peraltro anche contestata.

Al temine della lunga audizione l’Assessore Pietro Sgaramella, ritenendo che il proprio Assessorato sia fortemente coinvolto nell’intera vicenda quindi non poteva restarne escluso, si è reso immediatamente protagonista assumendo l’impegno di accettare la proposta della Consulta di organizzare un incontro in sede istituzionale, con il coinvolgimento di tutte le parti in causa.

Lo stesso Sgaramella ha comunicato che l’incontro pubblico istituzionale è stato organizzato e che si terrà alle ore 15.00 di mercoledì 5 aprile 2017 nel Chiostro San Francesco, ad Andria.

All’incontro prenderanno parte il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino, l’Assessore con delega di indirizzo e controllo afferente i settori Polizia Locale e Protezione Civile, Mobilità Urbana, Traffico e Viabilità Beppe Raimondi, il Comandante della Polizia Locale, Riccardo Zingaro e, naturalmente, l’Assessore allo Sviluppo Economico Pietro Sgaramella. Ha assicurato la propria partecipazione anche l’Assessore alla Cultura Luigi Del Giudice.

«Abbiamo raggiunto il nostro primario obiettivo – afferma Savino Montaruli – cioè garantire a tutti di partecipare ad un processo importantissimo che riguarda l’intera città e che coinvolge, inevitabilmente, aspetti che non sono solamente di natura commerciale ma anche storica, sociale e della qualità della vita, non solo di chi vive nell’area interessata dalla Z.T.L.. La maturità dimostrata dai commercianti nella riunione di giovedì è stata esemplare e ringrazio di cuore tutti loro. Hanno le idee molto chiare e sono coscienti di essere stati i protagonisti, spesso, quasi sempre gli unici e soli protagonisti della rinascita del nostro Centro Storico. Senza quell’apporto di idee, di investimenti privati, di voglia di mettersi al servizio della propria città quella rinascita non ci sarebbe mai stata».