E’ il Pronto Soccorso che accoglie l’emergenza/urgenza del comprensorio del nord barese. Ha collezionato già 6245 accessi in soli due mesi nel 2017 per una media di oltre 100 accessi giornalieri e ben 15 ambulanze di media per codici rossi o gialli. Una mole di lavoro importante da realizzare con un organico al di sotto di una soglia ottimale: nel Pronto Soccorso dell’Ospedale “Bonomo” di Andria, infatti, vi sono in tutto 21 infermieri che assicurano l’attività ordinaria e straordinaria e che, ad ora, non usufruiscono del dovuto riposo compensativo per lo stress psicofisico.

E’ il grido d’allarme degli infermieri del Mecau (Medicina e Chirurgia d’Accettazione ed Urgenza) di Andria che, attraverso una nota scritta, hanno sottoposto la problematica alla direzione generale dell’ASL BT senza ricevere, sostanzialmente, una risposta o proposta risolutiva. L’organico del Pronto Soccorso del “Bonomo”, infatti, dovrebbe avere almeno altre 5 unità infermieristiche per poter permettere una corretta turnazione. Dal 1 marzo, infatti, gli infermieri in PS sono diminuiti nei turni mattutini e pomeridiani passando da 5 a 4 con «grave rischio di non poter assicurare la presenza del personale infermieristico negli ambienti delle sale diagnostiche», come è scritto nella nota inviata alla Direzione Generale.

272 codici rossi, 2110 codici gialli, 3757 codici verdi e 106 codici bianchi per un’attività che rende il Pronto Soccorso di Andria tra i più “frequentati” di Puglia. Sono di qualche settimana fa altre due unità trasferite in altri presidi ed unità operative e non è mai arrivata una sostituzione, già assicurata in tempi brevi. «E’ bene che la cittadinanza conosca questa situazione – ci dicono alcuni infermieri del Pronto Soccorso – perchè spesso qui si perde la testa in proteste ma la situazione è davvero critica. Noi abbiamo tutti i giorni il “pieno” ma senza personale, lavoriamo con la vita delle persone ma il tempo è davvero poco».

Da segnalare anche che avendo pochi posti letto all’interno dell’Ospedale “Bonomo”, c’è spessissimo la necessità di trasferimento di pazienti che necessitano ricovero e trattati in Pronto Soccorso, presso altre strutture. «I trasferimenti – ci dicono – devono naturalmente avvenire assieme al personale del Pronto Soccorso e questo priva per diverse ore di altre unità la gestione ordinaria dell’attività. Personale già carente per le urgenze e con grave ed increscioso disagio per i familiari». Una situazione emergenziale che necessita di un intervento rapido e risolutivo.