Oltre sei ore di discussione, diverse tematiche tecniche trattate, alcune approvazioni importanti per la città di Andria ma anche una rottura che pare sempre più ampia tra la maggioranza di centro destra a sostegno di Nicola Giorgino ed il gruppo dei Conservatori e Riformisti. Il momento politico più importante di giornata, infatti, è andato in scena dopo circa quattro ore e mezza di discussione e cioè quando si è giunti all’approvazione di un ordine del giorno aggiuntivo per l’approvazione di nuovi indirizzi di materia urbanistica ed in particolare per l’introduzione della possibilità di stralci funzionali anche in presenza di maglie più complessive all’interno del Piano Regolatore. Una materia tecnica che cerca di recepire alcune modifiche legislative nazionali ma che ha scatenato un botta e risposta serrato tra la maggioranza ed i due consiglieri di Co.R. presenti in aula, Giovanna Bruno e Davide Falcetta. Proprio quest’ultimo ha richiesto in apertura di discussione il rinvio del punto all’ordine del giorno per approfondimenti, richiesta rispedita al mittente prima dal Sindaco di Andria e poi dall’intero Consiglio. In particolare Giorgino ha accusato nel suo interventi i consiglieri di creare polemiche pretestuose. «Non accetto rivendicazioni che non portino ad una discussione nel bene della comunità – ha detto lo stesso Giorgino – da oggi in poi consideratevi fuori dalla maggioranza se decidete di insistere con la richiesta di rinvio. Se ci sono legittime istanze ok ma se ci sono pretesti per ricatti non va bene ed io non sono disposto a cedere». Uno scontro mai avvenuto nei precedenti sei anni di consiliatura Giorgino e che evidenzia sicuramente una situazione ormai ai ferri corti tutta da valutare nel prossimo futuro. La maggioranza avrebbe ancora i numeri per governare ma il venir meno dei voti di Co.R. rappresenta un problema chiaro per l’amministrazione Giorgino soprattutto se si pensa che già in un altro punto all’ordine del giorno e cioè la variazione di bilancio, i due consiglieri hanno preferito astenersi più che votare a favore con il resto della maggioranza.

Tra i provvedimenti approvati, tuttavia, vi sono stati quello sul Diritto allo Studio anticipato ed il cui via libera è arrivato all’unanimità senza il voto del Movimento 5 Stelle, poi la Variazione di Bilancio con un prelievo dal fondo di riserva, ordine del giorno aggiuntivo, approvato a maggioranza con 5 voti contrari e 6 astenuti e diverse polemiche. Poi oltre un’ora di interventi per le interrogazioni ed il ritorno alla discussione, per ricominciare dall’adeguamento ferroviario dell’area metropolitana Nord-Barese ed, in particolare, dell’apposizione del vincolo di esproprio per le aree interessate visto il recepimento delle nuove prescrizioni della Regione Puglia per le autorizzazioni paesaggistiche da parte di Ferrotramviaria. Votazione ed approvazione all’unanimità prima di passare ad una variante per la costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale “Madonna della Grazia” nel quartiere ricompreso tra via Castel del Monte e via delle Querce. Una deroga all’altezza dell’auditorium da 5,50m a 7,40m con soli due astenuti ed approvata a maggioranza.

Importante, poi, l’approvazione del nuovo regolamento per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di telecomunicazioni e radiovisivi, per la «realizzazione di un sistema urbano ambientale sostenibile a tutela della salute», come ha sostenuto nella relazione introduttiva l’Assessore all’Ambiente Michele Lopetuso. Il famoso regolamento per le antenne, un regolamento atteso da diverso tempo e fortemente richiesto dalla società civile a partire sin dal 2013. Proponente fu il Comitato dei Genitori dei Bambini Leucemici che chiese un piano di Zonizzazione oltre al regolamento finale. Il regolamento che era in vigore si riferiva all’anno 2000 mentre il Comune di Andria si è dotato di un piano di zonizzazione nel 2014 per poi arrivare al regolamento stesso. In particolare si dovrebbero privilegiare terreni comunali per l’installazione di antenne di telefonia con concessioni novennali e con un canone da corrispondere e vincolato all’utilizzo di attività di monitoraggio ambientale. Regolamento redatto dal tecnico, Ing. Mastrodonato, ex assessore all’ambiente dell’ente. Attualmente in città ci sono 36 antenne posizionate in 15 anni di autorizzazioni anche se, dal piano di zonizzazione redatto e dalle rilevazioni costanti con le centraline mobili, non si registrano superamenti dei limiti di legge. Il regolamento è stato approvato a maggioranza. Poi la discussione che ha animato la maggioranza di centro destra ed il consiglio comunale. Una discussione chiusa ugualmente con l’aggiornamento dei lavori entro i prossimo 15 giorni, per discutere in modo ampio i tanti emendamenti presentati, emendamenti tecnici che richiedono altri pareri da parte degli uffici. Resta, tuttavia, lo strappo consumatosi in Consiglio e che bisognerà capire come modificherà gli equilibri amministrativi.