Un evento inatteso e forse, anche per questo motivo, sorprendente. Un’appello, un “piccola cronaca” raccontata su Facebook da un cittadino andriese, Gianluca Falcone, un rapido passa parola, ed ecco che nella serata di sabato 22 ottobre al Monumento ai Caduti di Andria ha preso vita un’occasione di integrazione tra cittadini andriesi e giovani immigrati in attesa di conoscere quale sarà il loro futuro in terra italiana.

Certamente il giovane Gianluca Falcone non poteva aspettarsi una reazione simile. Tutto è iniziato con l’intenzione di creare una protesta nei confronti del leader leghista Matteo Salvini che nello stesso giorno sarebbe stato ospite presso l’Officina San Domenico in occasione della tre giorni targata “Prima le Idee”. Una protesta che sarebbe dovuta essere pacifica, e così è stato. Nella serata di sabato un centinaio di ragazzi, cittadini e immigrati, tutti di giovane età, si sono riuniti presso il Parco 4 Novembre, tutti uniti per lanciare un messaggio di pace e integrazione. Musica, sorrisi e, al termine della serata, anche i ringraziamenti da parte dei giovani immigrati accorsi numerosi per sostenere l’appello di Gianluca Falcone lanciato in mattinata su Facebook.

Il messaggio ha raccolto immediatamente numerosi consensi e il risultato è stato ben visibile. Il tutto mentre all’Officina San Domenico si teneva l’incontro con protagonista Matteo Salvini, condito, senza troppe sorprese, da una dura protesta di una cinquantina di ragazzi e subito commentata duramente dallo stesso leader leghista. La parentesi svolta presso il Monumento ai Caduti ha voluto dimostrare come una protesta possa essere anche pacifica e, in questo caso, molto pratica e incisiva: giovani andriesi e immigrati che festeggiano insieme per dare un volto alla loro idea di integrazione.

Le foto postate sul noto social network, a conclusione della serata, sono la cartolina rivolta a Matteo Salvini di una integrazione possibile. Un sogno non solo di Gianluca Falcone, ma anche di tanti altri giovani andriesi e immigrati accorsi in gran numero per testimoniare la loro «umanità».