Seconda seduta di Consiglio comunale, ad Andria: a Palazzo di Città assise importante per diversi punti all’ordine del giorno tra cui, in particolare, il Piano Sociale di Zona 2018-2020 e la revisione delle società partecipate dall’ente. Via libera ad entrambi i provvedimenti a maggioranza, mentre rinvio per il resto delle deliberazioni in discussione e cioè i regolamenti per le aree di carico e scarico merci, alcune modifiche al regolamento della ZTL e la costituzione del Distretto Univo del Commercio. Precedenza, infatti, ai due corposi argomenti tra cui proprio il Piano Sociale di Zona che è il più importante strumento di programmazione economico finanziaria del terzo settore. Nel piano, da approvare entro fine anno, c’è uno stanziamento per i servizi sociali di 15 milioni di euro con una compartecipazione comunale di oltre 3 milioni di euro.

Come spiegato durante la discussione diverse sono state le rimodulazioni dei servizi ma soprattutto delle fasce di esenzione. Il piano andriese, difatto, come ha spiegato la dirigente del settore Ottavia Matera, si è allineata alle fasce regionali. Il Comune di Andria, infatti, aveva un unico indicatore di esenzione fermo a 9mila euro di Isee. Ora le fasce saranno variabili a seconda di servizi ed attività. Approvazione a maggioranza con 18 voti a favore e 6 astenuti con in aula presenti solo alcuni componenti delle minoranze di centrosinistra mentre assente il Movimento 5 Stelle che aveva già annunciato l’assenza al termine della prima seduta di due giorni fa. Particolarmente animata, invece, la discussione sul secondo punto e cioè quello dedicato alla revisione delle quote nelle partecipate. La maggioranza ha dovuto presentare, infatti, diversi emendamenti da discutere ed approvare singolarmente per arrivare al documento finale approvato. In realtà senza l’approvazione di questa delibera l’ente sarebbe andato incontro ad importanti sanzioni anche di tipo economico. Delibera rivista, in cui diverse saranno le dismissioni complessive di quote nelle partecipate, ed approvata dopo diversi emendamenti con 16 voti favorevoli ed un’astensione. Astensione del consigliere del PD Salvatore Vitanostra, unico delle minoranze rimasto in aula, e che ha spiegato la sua volontà di restare in Consiglio, difatto mantenendo il numero legale, «per segno di responsabilità nei confronti della comunità anche per via di possibili nuove sanzioni economiche». Senza la sua presenza la maggioranza non avrebbe avuto i numeri per proseguire il consiglio, difatto, creando un vulnus proprio su di una delibera che avrebbe comportato danni economici come ha spiegato anche il consigliere Luigi Di Noia. Attorno alle 23, dopo l’ultima votazione, consiglio sciolto e rinvio per tutti gli altri punti all’ordine del giorno.