Tra i vari aumenti di tariffe per servizi a domanda individuale, nel piano di riequilibrio della Città di Andria, con una delibera di Giunta, sono state aumentate anche le tariffe per l’utilizzo delle strutture sportive cittadine. Fare sport in città, tranne per chi non usufruisce di strutture pubbliche, costerà di più. Si passa dai 10 euro all’ora, già in aumento un paio di anni fa, sino alla quota di 17,50 euro all’ora. Un balzo in avanti che stupisce anche se, in pratica, il gettito delle associazioni sportive dovrebbe toccare più o meno il 36% del costo complessivo sostenuto dal Comune. Ma quale è il costo più alto che l’ente ha nel gestire queste strutture sportive? E’ la custodia e la pulizia degli spazi che ammonta a poco meno di 300mila euro all’anno affidati alla Multiservice. La prima anomalia, tuttavia, nasce proprio qui: due strutture comunali come Piscina e Circolo Tennis sono date in concessione con un canone annuo mentre i due Polivalenti (via delle Querce e via La Specchia) oltre al Palasport di Corso Germania ed al Tensostatico del Quartiere San Valentino, sono concessi in uso singolarmente alle realtà sportive cittadine.

Su questo apriremmo capitoli e capitoli per spiegare quale sarebbe la formula più giusta di gestione ma anche, appello per le consolidate società sportive, a maggiore coesione e lungimiranza nell’approcciarsi alle stesse strutture sportive. Se per esempio nascesse un consorzio di associazioni si potrebbe optare un’offerta più vantaggiosa rispetto alla Multiservice ponendo un nuovo tassello importante che prevederebbe un utilizzo più intensivo e non estremamente vincolato ed anti economico rispetto a quanto accade ora. Ma altra voce di spesa importante per il Comune di Andria è naturalmente la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture. Strutture sportive ormai vetuste e con seri guai: da circa dieci giorni, per esempio, nel Polivalente di via La Specchia è probabilmente rotto un tubo e non funzionano docce e riscaldamento. Riscaldamento che non è stato proprio previsto nel Tensostatico di San Valentino dove i boiler presenti per riscaldare l’acqua per le docce bastano solo per qualche persona prima della tanto temuta doccia fredda. Degli atavici problemi del Palasport di Corso Germania è inutile parlare nuovamente ma i problemi di gestione restano anche al Polivalente di via delle Querce dove spesso i canestri, per esempio, restano all’esterno della struttura esposti alle intemperie ed agli atti di vandalismo.

Potremmo ancora continuare sui disagi come per esempio le uniche due strutture che possono contenere pubblico in città e cioè Palasport e Polivalente di via delle Querce. Ormai pochissime le unità che possono seguire gli sport minori con, naturalmente, grave e sostanziale impossibilità di gestire per esempio le sponsorizzazioni da parte delle associazioni. Fatta questa lunga fotografia dei problemi vogliamo però lanciare anche un’altra sfida (per usare un termine sportivo), sempre all’ente: vada anche l’aumento delle tariffe ma, aggiungiamo noi, in strutture perfettamente funzionanti ed aperte al pubblico per le gare ufficiali. In alternativa, visti i disagi, almeno per la pratica agonistica delle prime squadre serve la totale esenzione dal pagamento. L’attività agonistica, lo ricordiamo, ha uno scopo sia puramente educativo ma anche di prestigio per la Città stessa vista la presenza in diversi campionati nazionali, regionali e provinciali di squadre impegnate in pallavolo, pallamano, basket e calcio a 5. Il grave rischio è che con questi aumenti a stagione in corso diverse associazioni debbano anche scegliere di ridurre al minimo gli allenamenti con chiaro grave nocumento anche sulle prestazioni sportive.