La lotta alla mafia e alla corruzione, la riforma della prescrizione, l’edilizia giudiziaria, la domanda di legalità e giustizia da parte dei cittadini: sono questi i temi al centro del primo discorso del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati nell’ambito della discussione generale sulla questione di fiducia al Governo Conte. A pronunciare le prime parole Montecitorio della maggioranza a trazione pentastellata è stato il deputato andriese Giuseppe D’Ambrosio. «Questo governo parte con un contratto chiaro. I due movimenti che lo hanno sottoscritto sono stati i vincitori delle ultime elezioni politiche e hanno deciso di mettere da parte le loro differenze e di fare un pezzo di strada insieme» ha detto il deputato andriese nel suo discorso. «Non esistono più idee di sinistra e di destra, esistono buone idee e buone proposte, che i due movimenti politici hanno messo nero su bianco, indicando una via da seguire: quella della difesa degli interessi dell’Italia».

Non sono mancati i riferimenti al territorio pugliese: D’Ambrosio ha ricordato la situazione del tribunale di Bari, dove i processi vengono rinviati fra i disagi di tende, sporcizia e polvere. Plauso al neo-ministro Bonafede che ha messo fra le sue priorità la visita alla tendopoli barese della giustizia. Inevitabile il riferimento al lavoro fatto in Commissione Affari Costituzionali, che ha visto il pentastellato andriese protagonista nella scorsa legislatura, soprattutto sul tema del taglio ai costi della politica, la riforma del finanziamento pubblico ai partiti, sulla trasparenza amministrativa e sulla riforma degli enti locali. Dall’opposizione alla maggioranza, dalla lotta al governo, senza dimenticare le proprie origini. D’Ambrosio ha ricordato al presidente Conte la situazione dell’edilizia giudiziaria e agli appalti pubblici, citati nel discorso inaugurale al Senato dallo stesso neo-Presidente del Consiglio. Nemmeno troppo implicito il riferimento alla Questura di Andria, da tempo in panne. E infine da un pugliese ad un altro, da un andriese ad un professore originario di Volturara Appula, in provincia di Foggia, oltre agli auguri di buon lavoro, un consiglio: rivedere la geografia giudiziaria,rafforzare l’ordine e la sicurezza in termini di strutture e uomini nella provincia di Foggia, dove la quarta mafia imperversa a danno di istituzioni, cittadini e imprese.

«Ho accolto con particolare entusiasmo la sua analisi profonda di ciò che il suo Governo, il nostro Governo, intende fare sul tema del contrasto alle mafie e alla corruzione» ha detto D’Ambrosio al Presidente Conte. «Me lo lasci dire, signor Presidente, finalmente! La parola mafia negli anni è entrata nei discorsi e nelle azioni delle nostre istituzioni con fatica sempre maggiore, quasi come un obbligo avvertito con fastidio. E invece la lotta alla mafia deve essere una nostra priorità» ha concluso il deputato andriese.