Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della “guerra dei 6 giorni”, il conflitto arabo-israeliano svoltosi nel giugno 1967. Fu il conflitto che sancì l’occupazione da parte israeliana dei territori palestinesi, territori per la gran parte mai più restituiti. Una guerra dunque, che a dispetto del suo nome, dura tutt’oggi, continuando a rappresentare uno snodo nevralgico negli equilibri geopolitici mondiali.

Proprio considerata la grande attualità di tale conflitto, la bottega del commercio equo e solidale Filomondo di Andria ha pensato a “Bistrot Palestina. A che punto è la notte”.

Un ciclo di tre incontri in cui – davanti a un aperitivo a base di birra e cibo palestinese – poter conoscere, discutere e fare il punto sulle sorti di una contesa fra le più complesse al mondo. Il pretesto è stato la birra Taybeh. Unica birra fatta in Palestina, una birra artigianale, prodotta da una piccola cooperativa di soli 15 dipendenti, nell’unico villaggio completamente cristiano della Cisgiordania, a 30 km da Gerusalemme.

Da qualche settimana la Taybeh è disponibile presso Filomondo, così si è pensato a una rassegna come “Bistrot Palestina”, in modo da incoraggiare la vendita della bevanda – aiutando concretamente l’economia palestinese – e intanto sensibilizzare circa il contesto affatto comune e molto problematico in cui la birra è prodotta: i territori palestinesi, appunto.

La prima serata è “Palestina per principianti”, programmata per sabato 21 presso la sede di Filomondo in via Bologna 115. Una serata, come dice il titolo, d’introduzione alla tematica della rassegna, pensata per chi è a digiuno in materia o per chi prova a farsene un’idea non superficiale. Alle 19:00 s’inizia con un aperitivo a base di birra Taybeh, cous cous di verdure, hummos di ceci e focaccia con semi di sesamo.

Alle 20.00 Andrea Colasuonno – volontario del Servizio Civile d’istanza a Betlemme – presenta brevemente la situazione palestinese odierna e i motivi che l’hanno causata. Alle 20.30 si conclude con la proiezione del film “Inch’Allah”, della regista Anais Barbeau-Lavallette. Ingresso libero.