Sono 150 i milioni di euro messi a disposizione dal Governo nell’ambito della misura “[email protected]”. Un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare nelle intenzioni dell’esecutivo, con una segnalazione diretta da parte dei cittadini entro il 31 maggio prossimo. Una scelta che sembra abbastanza “spot” per il Governo ma che, se canalizzata in modo intelligente, può essere efficace per recuperare effettivamente una bellezza importante del territorio.

Ed allora il Comune di Andria, attraverso l’Assessorato all’Innovazione Tecnologica con Francesco Leonetti, ha pensato bene di avviare una campagna virale social per chiedere ai cittadini andriesi di inviare mail affinchè si possa presentare la candidatura del Palazzo Ducale, al centro di un recupero difficoltoso e particolarmente complesso. Ad ora, secondo il portale realizzato ad hoc per la misura, sono circa 30mila le mail arrivate per 900 luoghi differenti da poter recuperare.

 

Una commissione stabilirà, successivamente, a quali progetti assegnare le risorse. Il relativo decreto di stanziamento sarà emanato il 10 agosto 2016. La procedura per inviare la propria mail è piuttosto semplice e prevede, come descritto dallo stesso Assessore Leonetti: «Sarebbe necessario semplicemente spedire un email a: [email protected], indicare come oggetto: recupero Palazzo Ducale – Andria (BT) – Puglia riportare nel corpo del messaggio “Completamento del restauro del Palazzo Ducale, Andria (BT), Puglia”».

«Come Motivazione: Il Palazzo Ducale è l’imponente edificio che domina il centro storico di Andria, il luogo che ha ospitato nel corso dei secoli le famiglie che hanno governato la città di Andria e i suoi territori. È fisicamente connesso con la Cattedrale mostrando la stretta interrelazione tra il potere religioso e laico. Il Palazzo racconta le travagliate vicende ed anche i fasti vissuti nella città. Fu edificato sull’impianto del castellum medioevale, in cui pare sia nato Corrado IV di Svevia nel 1228. Sede dei duchi del Balzo dal XIV al XVI secolo. Successivamente divenne di proprietà della famiglia dei Carafa che conferì l’attuale aspetto. Verso la metà del XIX secolo venne venduto alla famiglia Spagnoletti-Zeuli che realizzò interventi edilizi aggiungendo anche un nuovo corpo di fabbrica. Vorremmo restituire ai cittadini questo magnifico Palazzo da destinare a funzioni di carattere culturale e sociale in modo da attirare ed ospitare adeguatamente i visitatori del vicino Castel del Monte, sito Unesco, che ricade nel territorio comunale di Andria (opzionalmente potete allegare foto). Più mail arrivano – dice lo stesso Leonetti – più aumenta (in teoria) la probabilità che il progetto venga finanziato».