Esperienza e competenza: su questi due perni fa leva la candidatura di Flavio Civita a consigliere regionale della Puglia. Il professionista andriese classe ‘79 ha deciso di scendere in campo per competere, tra le fila di Fratelli d’Italia, alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre. «Una scelta – spiega – a servizio della comunità e del partito».

Laureato in scienze politiche, Civita è commercialista da quasi vent’anni. Nel frattempo ha anche fondato due società, una di mediazione creditizia che oggi è diventata un network nazionale e l’altra di consulenza e servizi alle imprese. Poi, ha dato vita a una struttura ricettiva a pochi chilometri da Castel del Monte. Un percorso, quindi, che ha generato occupazione e radicato esperienze trasversali in diversi settori economici. A questo si aggiunga la passione politica nata da piccolo, quando accompagnava papà Giovanni nelle campagne elettorali. La valorizzazione delle proprie radici, l’attitudine verso la promozione di un sistema meritocratico, la cura delle fasce realmente più deboli della società sono pilastri fondanti dell’idea di politica di Flavio Civita. Il professionista andriese ha anche ricoperto la carica di assessore con delega allo Sport e alle Politiche giovanili nella prima Amministrazione di Nicola Giorgino.

«Sono stati anni costruttivi e intensi – racconta -, abbiamo vissuto la vita amministrativa come se fosse sovrapposta alla dimensione privata. Ho preso molto sul serio quell’incarico: tra le altre cose, il mio assessorato ha realizzato in un anno il polivalente nel quartiere di San Valentino e riavviato il Forum Città di Giovani. Non dimentico le manifestazioni sportive di alto livello, come il match di pallavolo tra Italia e Cuba ospitato al Palazzetto dello Sport nell’ambito della World League, o l’esibizione degli Harlem Globe Trotters, squadra di basket acrobatico che tornava in Puglia dopo decenni. Ancora, il Gran Prix di marcia durante gli anni in cui cominciavano a nascere le carriere e i successi di Francesco Fortunato e Vito Di Bari».

«Ho sempre interpretato il mio ruolo pensando di generare opportunità per tutta la comunità – spiega -, agendo con spirito di servizio e senso del dovere». L’ha fatto anche dopo il 2015 quando ha deciso di rimanere dietro le quinte, lasciando spazio agli altri, offrendo contributi in termini di idee e, quindi, continuando a fare politica per passione. «Ritorno in primo piano – sostiene – perché voglio impegnarmi a dare una visione e una prospettiva soprattutto in alcuni ambiti, mettendo le mie competenze a servizio degli altri, con un occhio di riguardo verso i più giovani. Penso, ad esempio, all’agricoltura e al turismo: la Bat che cos’ha meno della Valle d’Itria? E dov’è l’attenzione allo sport che in questi anni è stato trascurato? Chi ha governato sino ad ora sapeva che avrebbe potuto attribuire risorse all’edilizia sportiva, specie a quella di quartiere? O alle associazioni dilettantistiche che consentono la pratica e la diffusione del movimento e danno benefici in termini sociali? Per non parlare – conclude – della sanità che spesso, a causa di una cattiva gestione politica, ha tolto dignità al cittadino e agli operatori».