«Confesercenti da sempre sostiene progetti di rigenerazione urbana finalizzati non soltanto alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche in un’ottica di visione di sviluppo e promozione delle attività commerciali di vicinato e turistiche legate ad esso». Così Felice Fuzio, dirigente Confesercenti Andria.

«Già solo per questo il progetto dell’amministrazione comunale di Andria di realizzare una ciclovia cittadina per incentivare l’uso della bicicletta, soprattutto per i giovani, non può che trovarci d’accordo. Realizzare quasi 3 km di pista, congiungendo il centro storico alla periferia ed inglobando il percorso, ancora in fase di realizzazione della Ferrotramviaria, e legato alla necessità di limitazione del traffico urbano (ad Andria circolano 75 mila veicoli), deve essere inteso favorevolmente, prosegue Fuzio. In particolare nella prospettiva della salvaguardia ambientale di una Città capoluogo che da tempo, evidentemente, non ha visto realizzare progettualità in linea con le Politiche Ambientali nazionali ed Europee».

«Confesercenti, da oltre 20 anni, consapevole del disagio che si arreca quando devono realizzarsi progetti importanti sul traffico, ha sempre anteposto la richiesta di servizi a supporto della programmazione sulla viabilità urbana (Piano traffico, Piano parcheggi, Viabilità alternativa, ecc.), ma oggi, a malincuore, prendendo atto della inerzia delle Amministrazioni in tutti gli anni trascorsi da allora, non può più pensare di posticipare nel tempo le decisioni importanti che una grande Città deve assumere».

«Per questo, oggi, si è favorevoli a tutti quegli interventi che, in prospettiva futura, possono servire ad aiutare il piccolo commercio a rimanere in vita e, se possibile, svilupparsi ulteriormente, anche con l’aiuto del Turismo cui città vivibili permettono di sviluppare.
Ed è per questo dunque che considera il progetto della Ciclovia in linea, non solo con con le direttive europee, ma anche con una visione di sviluppo futuro del commercio di vicinato.
E’ vero che oggi molti commercianti si mostrano contrari, ma è altrettanto vero che i pareri sono spesso discordanti perché in molti sono attenti all’ambiente ed al vivere sostenibile.
Il motivo del contendere è da ricercare nell’eliminazione della corsia di parcheggio lungo il percorso ciclabile che andrebbe a creare disagio per chi necessità di sostare e parcheggiare nelle vicinanze delle attività commerciali. Di qui l’invito all’Amministrazione a venire incontro alle esigenze legittime dei commercianti».

«Certo la risoluzione migliore e più logica (non abbiamo mai compreso perché le Amministrazioni non le perseguano nei tempi giusti), sostiene Fuzio, sarebbe quella di creare prima, o contestualmente, i servizi e poi realizzare la pista ciclabile, ma è anche vero che a questo punto diventa inutile continuare a temporeggiare. Bisogna fare i conti con il tessuto urbano della città, sempre più deteriorato. Attendere la realizzazione dei servizi, oggi, significherebbe continuare assurdamente a far circolare 75 mila macchine a fronte di un Piano Traffico che ne prevede 30 mila. Continuare così sarebbe da irresponsabili e significherebbe infliggere un duro colpo alla vita dei cittadini, soprattutto dei nostri figli, condannandoli a vivere in un ambiente malsano e dannoso per la loro salute».

«Tra le soluzioni si è pensato alla circolazione delle auto a targhe alterne, ma la proposta sembra non poter essere accolta per via della normativa vigente; alla realizzazione di parcheggi di scambio e all’attivazione di Park & Ride. E’ necessario iniziare a ragionare in termini di sostenibilità, a trovare mezzi alternativi alle macchina, come ad esempio le biciclette o i mezzi elettrici, accettando di fare qualche sacrificio iniziale. La rivoluzione culturale, conclude Fuzio, deve partire ed essere accettata da tutti».