Si chiamava Rosa, aveva soli 14 anni ed è improvvisamente scomparsa lasciando nello sconforto totale familiari, amici e conoscenti. Ma dal dramma, come il nome stesso della giovanissima andriese ci ricorda, può nascere anche un fiore: ed è così che tanti altri giovani potranno trovare sollievo dopo che la famiglia della piccola Rosa ha scelto di donare reni, fegato, cuore e cornee. Un gesto di sconfinato amore per una storia che arriva da Andria e che non ha lasciato certo indifferenti anche gli operatori stessi che hanno effettuato i prelievi di organi. L’improvvisa morte, arrivata in un periodo in cui bisognerebbe semplicemente festeggiare, ha dato ancor più forza al gesto voluto dai familiari di Rosa. Un pensiero rimarcato anche dalla direzione generale della ASL BT.

Nelle sale operatorie dell’ospedale Bonomo di Andria, dirette dal dottor Nicola Di Venosa, si sono avvicendate questa notte quattro equipe diverse per una donazione pediatrica che ha seguito un circuito nazionale: i reni sono stati prelevati dal Policlinico di Foggia e sono stati trasferiti a Genova, il fegato è stato prelevato dal Policlinico di Bergamo mentre il cuore è stato prelevato dai cardiochirurghi del Policlinico di Padova, le cornee sono state prelevate dal dottore Guglielmo Ceci dell’equipe di Andria per essere inviate alla Banca degli Occhi di Mestre.

La giovanissima Rosa, solare e dedita all’arte, è stata ricordata anche dal Liceo Carlo Troya di Andria che frequentava in un post su facebook. «Rimarrà nel nostro cuore la tua freschezza, la tua dolcezza, la tua giovinezza appena iniziata, la tua luminosità – scrivono dirigente, ragazzi, professori e collaboratori del Liceo – Siamo profondamente vicini alla tua famiglia: ai tuoi genitori ed ai tuoi fratellini. Li stringiamo e condividiamo il loro dolore».