Proseguono i servizi straordinari connessi alla campagna olivicolo-olearia di quest’anno, finalizzati a contrastare i reati predatori spesso perpetrati nell’agro della provincia nel periodo della raccolta delle olive. Nell’agro andriese, in Contrada “Rivera”, personale del Consorzio Guardie Campestri ha sorpreso, nel primo pomeriggio, tre persone (un uomo, una donna ed un ragazzo) intente a raccogliere olive all’interno di un terreno privato.

Immediatamente è intervenuta una “Volante” che individuava i tre individui (poi risultati essere marito, moglie e figlio quattordicenne) vestiti con abbigliamento e scarpe da lavoro, sporchi di terra; nelle immediate vicinanze c’erano dei teli (usati solitamente per la raccolta) colmi di olive appena raccolte, oltre a tre tini, di cui uno ricolmo di olive e tre verghe di metallo utilizzate per scuotere gli alberi.
Il carico di olive (oltre un quintale e mezzo) veniva recuperato e restituito al proprietario del fondo; accertamenti sui coniugi permettevano di appurare che il marito risultava avere a carico una lunga serie di precedenti penali, oltre ad essere un sottoposto alla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno a Canosa di Puglia (obbligo che stava evidentemente trasgredendo); la moglie era gravata da più pregiudizi di polizia.
Entrambi venivano, quindi, tratti in arresto e sottoposti a temporanea detenzione domiciliare, mentre il figlio (quattordicenne) veniva denunciato a piede libero alla Procura dei Minorenni di Bari.
L’udienza di convalida, tenutasi nei giorni successivi, confermava la misura degli arresti domiciliari nei confronti del marito. Giova precisare che la posizione dell’indagato è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che lo stesso non può considerarsi colpevole sino ad una sentenza di condanna definitiva.