Il 19 dicembre, davanti al Tar di Puglia a Bari, si tornerà a discutere della cosiddetta bretella Sud della Tangenziale della città di Andria. Dopo il nuovo “no” del Consiglio Comunale a luglio scorso alla variante urbanistica per l’opera c’è stato il contestuale ricorso della ditta Doronzo di Barletta risultata vincitrice del bando per i lavori della Provincia BAT. Un ricorso complesso visto che il Comune di Andria avrebbe, secondo il parere dell’avvocatura, già ottemperato all’ordine del giudice approvando il diniego alla variante mentre per la ditta c’è una elusione del giudicato. In sostanza la ditta dice che quanto deciso dall’ente non sarebbe conforme con quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato e prima dal Tar di Bari. Nella stessa occasione si chiarirà anche un altro importante passaggio e cioè quello relativo alla nomina del commissario ad acta da parte della Prefettura BAT che non è arrivata proprio per una difficoltà di interpretazione da quanto stabilito dal Consiglio di Stato a seguito della nuova approvazione del Consiglio Comunale.

Una vicenda intricata che prevede alla base la discussione sulle decisioni urbanistiche di una città. C’è anche un elemento di novità rispetto al passato e cioè la non costituzione in giudizio da parte della Provincia BAT in questo caso. Una sfumatura importante considerato che l’ente si è sempre schierato anche nelle aule di tribunale per la realizzazione dell’opera per cui giace il finanziamento da 27 milioni di euro sin dal 2011. Dalla Provincia, tuttavia, fanno sapere che non avrebbe senso una nuova costituzione in giudizio visto che esiste già una sentenza del Consiglio di Stato che avrebbe obbligato il comune all’approvazione della variante urbanistica e non al diniego.

Contro la bretella sud, che avrebbe importanti effetti sul consumo di suolo in un territorio di pregio per l’olivicoltura e l’agricoltura di Andria, continua però a schierarsi non solo il consiglio comunale ma anche il mondo associazionistico cittadino che ieri si è radunato nella chiesa di Sant’Anna per discutere dei successivi passi su questa vicenda. Ci sarà quasi certamente una costituzione, nuovamente, per far sentire la presenza della comunità andriese in questo passaggio al fianco dell’ente comunale.