Riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta di Michele Valente, segretario generale Cgil Bat, e Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat.

«Aveva solo 38 anni Raffaele Sardano, troppo pochi per morire. Eppure ha perso la vita in una giornata di lavoro qualunque. Come riportano i media, sarebbe stato travolto da un tubo in acciaio di un macchinario che filtra l’acqua dall’olio sarebbe esploso forse, stando ai primi rilievi degli inquirenti, per l’eccessiva pressione dell’aria. Raffaele è morto sul colpo, inutili i soccorsi.

Il cordoglio di tutta la Cgil va a tutta la famiglia dell’operaio, l’ennesima morte bianca in Puglia, una mattanza che sembra davvero non avere fine. Saranno le indagini a chiarire l’accaduto, resta il fatto che non è più possibile sopportare la cosa che si esca di casa al mattino per andare a lavoro per non farci più ritorno. Si tratta, purtroppo, di morti annunciate all’interno di un sistema in cui spesse volte ci troviamo difronte a scarsi controlli, ad una mancata prevenzione, formazione e rispetto delle leggi e delle norme esistenti.

Il comparto agricolo ma più in generale quello dell’agroalimentare, che nella Bat rappresenta un settore fondamentale per l’economia, è tra i più esposti al rischio di infortuni e malattie professionali. Bisogna, dunque, agire in fretta perché nel 2023 non si può continuare a morire sul lavoro. Vanno fermate queste stragi. Chiediamo al Prefetto della Bat di convocare urgentemente una riunione del tavolo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro perché abbiamo assoluto bisogno di confrontarci in quanto ciò che sta accadendo ci allarma. Torniamo a chiedere di intensificare i controlli e l’istituzione dell’ispettorato provinciale del lavoro, come ribadito da tempo».