«La tragedia, l’ennesima, consumatasi ieri in un frantoio tra Andria e Corato, dove ha perso la vita un lavoratore di 38 anni, deve spingere gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica a una presa di coscienza forte rispetto a un fenomeno che va affrontato in modo serio, anche facendo attenzione al linguaggio: basta parlare di morti sul lavoro, queste sono morti per lavoro». Lo afferma in una nota Antonio Gagliardi, segretario generale di Flai Cgil Puglia, riferendosi all’incidente che ieri ha provocato la morte dell’operaio 38enne Raffaele Sardano.

«Ai suoi cari il cordoglio della nostra organizzazione – aggiunge Gagliardi -. Siamo di fronte all’ennesima morte che non può ridurci a commiati e frasi di circostanza. Tutta la Cgil chiede da tempo forti investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ma questo governo al quotidiano bollettino di guerra risponde tagliando il budget destinato al risarcimento alle famiglie delle vittime e non assumendo provvedimenti che rafforzino la prevenzione e quindi gli istituti ispettivi».

Gagliardi ricorda che «nella regione che conta oltre 30mila imprese agricole a conduzione non familiare, le ispezioni in materia di sicurezza in agricoltura nel 2022 sono state 150. Dei 957 lavoratori interessati complessivamente dai controlli, per 310 di loro sono state elevate sanzioni proprio per la violazione di norme sulla tutela della salute e della sicurezza. In 403 casi si è riscontrata la presenza in azienda a nero e il tasso di irregolarità complessivo è stato del 55%». Da gennaio a settembre 2023, conclude, «in Puglia l’Inail ha registrato 1.653 denunce di infortuni in agricoltura, una media di sei al giorno. Gli infortuni mortali sono stati nove, un bilancio che si aggrava di giorno in giorno».