Quanto segue e un messaggio della sindaca di Andria, Giovanna Bruno, a margine dell’aggressione subita ad Andria, in pieno centro, da un 18enne.

«Ho parlato con Nico. Un ragazzo mite e sensibile. Tra l’altro l’ho conosciuto in biblioteca comunale per un progetto scolastico, qualche giorno prima della triste vicenda che lo ha riguardato. Gli ho manifestato l’abbraccio della Città, che fisicamente gli renderò appena lo incontro. Verrà a trovarmi con la mamma la quale, sgomenta, mi ha chiesto “sindaco ma chi sono i genitori di questi violenti? È vero, siamo genitori e non possiamo giudicare, ma come si può consentire che un figlio sia violento, aggressivo?”.

Ecco, tante volte torno su questo tema: dov’è la prima agenzia educativa, dove? Come comunità politica mi assumo la responsabilità di quanto non va bene, ma siamo sicuri che questo basti? O non serve piuttosto una presa di coscienza collettiva sulla grave emergenza educativa in cui ci troviamo da nord a sud, da est a ovest, in Italia, in Europa e dappertutto? Mi interrogo, scelgo azioni di cittadinanza attiva, di sensibilizzazione. Percorsi culturali di crescita.

Nico ha avuto il coraggio di denunciare. Non è scontato. Anche questo è il risultato di una comunità che alza la testa e non si lascia zittire. L’ho ringraziato e non smetterò di farlo.
Mi auguro che le telecamere della zona in cui è avvenuta l’aggressione diano qualche buon esito nella ricerca dei responsabili. Perché bisognerebbe guardarli negli occhi, parlarci e capire cos’è che li spinge a scegliere la violenza fisica per dimostrare la loro presunta superiorità. Superiori rispetto a cosa? Direi piccoli, culturalmente piccoli e forse pure affettivamente molto, molto fragili».