Di seguito il messaggio del sindaco di Andria, Giovanna Bruno, nel giorno della Festa della Repubblica:

«Una ricorrenza di speranza nazionale, una festa a lungo ignorata, un momento per ricordare che la Nazione ce la fa. Il 2 giugno, la festa della Repubblica, può e deve essere tutto questo. Specie nell’approssimarsi dell’80esimo compleanno della mamma Italia, rinata con fatica dalle macerie della Guerra. Ma non è solo il racconto di eventi lontani di un tempo in cui i nonni erano bambini che oggi tiene banco: mentre parliamo, la guerra bussa ai confini dell’Europa, sotto la configurazione banale e falsamente ingenua di un conflitto tra due nazioni. Non è solo questo. Non può esserlo, a distanza di otto decenni circa dall’orrore senza fine del II conflitto mondiale. Allora si disse che non ci sarebbe stato più uno scempio simile: i nostri padri misero sulla Carta Costituzionale il proprio convinto ripudio alla belligeranza: solo in caso di aggressione ai propri confini, gli Italiani sarebbero stati chiamati a difendersi. Ci sembrò impossibile che la follia tornasse a divampare in Europa. Invece… siamo ancora oggi a misurarci con la guerra russo-ucraina, per non parlare di tutti gli altri conflitti che nel mondo si protraggono, a volte nel silenzio e nella rassegnazione collettiva.

Nella ricorrenza odierna, fuori da ogni retorica, abbiamo il dovere del silenzio, in un momento in cui tutto è frastuono, gazzarra mediatica, realtà da videogame e storytelling da incubo. Con andatura da gambero procede il nostro tempo, mentre le piaghe sono le stesse da decenni: oltre al conflitto, l’indifferenza verso chi soffre e arriva dal mare coperto di stracci e, soprattutto, verso chi pur non venendo dal mare li stracci cerca di nasconderli per vergogna di un palinsesto in cui la povertà fa ribrezzo.

Più cuore, più verità, più Italia vorrei, in questo momento malfermo e privo da tempo di autorevoli guide, ben lontane, in statura civile e morale, dai nostri padri costituenti.
Incubiamo nelle scuole, nelle associazioni e in tutti i luoghi che accolgono giovani, adulti e anziani il concetto che l’Italia ha bisogno di uno sforzo definitivo, per ritrovare la propria rotta e navigare finalmente spedita, col vento in poppa.

Non è utopia, non nella terra di Dante Alighieri, di Leonardo da Vinci, di Guglielmo Marconi e di Rita Levi Montalcini: abbiamo il dovere di provarci, di sentirci uniti, di essere ancora faro di civiltà e umanità nel mondo contemporaneo. Buona Festa della Repubblica!».