Foto di Michele Pantano

C’è anche una mano andriese nella messa in scena del “Prometeo incatenato” nel Teatro Greco di Siracusa. Si tratta di Marialuisa Bafunno, andriese doc e assistente alla regia per l’opera di Eschilo.

Foto di Maria Pia Ballarino

Un lavoro durato mesi, come ci spiega Marialuisa, che ancora giovanissima, a 19 anni, ha lasciato la città federiciana per inseguire il suo sogno, diventato poi realtà.
Uno spettacolo, debuttato lo scorso 11 maggio e che ha visto la partecipazione di circa 6000 spettatori da tutta Italia.

«Sono stata circa un mese a Siracusa e devo dire che si è creata una vera sinergia con i vari professionisti. L’opera andata in scena sottolinea l’aspetto umano di Prometeo che è come se fosse un padre per noi mortali e come tale cerca di proteggere i suoi figli più fragili» – ha sottolineato Marialuisa Bafunno.

Una tragedia, come detto, che ha come protagonista Prometeo, che sotto l’occhio vigile di Kratos (potere) e Bia (violenza), viene punito dopo aver fatto dono agli uomini del fuoco tanto da essere incatenato ad una roccia ai confini della terra.

Insomma, esperienze su esperienze per la regista andriese che adesso, dopo una breve pausa, riprenderà con nuovi obiettivi a livello nazionale: «Prossimamente sarò assistente alla regia di Leo Muscato per “La dodicesima notte” di Shakespeare e poi firmerò la regia dell’opera lirica “La Sonnambula” al Piccolo Opera Festival in Friuli Venezia Giulia».

Foto di Maria Pia Ballarino e Michele Pantano