La mobilità del futuro dovrà necessariamente essere sempre più sostenibile ed alternativa all’utilizzo della vettura privata. Sono gli elementi emersi durante un convegno organizzato ad Andria da Urban Mobility e che ha visto la partecipazione di esperti del settore. Si è partiti dal significato del nuovo Piano Urbano di Mobilità Sostenibile e da tutte quelle azioni, alcune delle quali già avviate, che prevedono una incentivazione della mobilità dolce. Basti pensare al piedibus od al bicibus. Ma la grande sfida è, senza dubbio, sensibilizzare al cambiamento con un percorso di consapevolezza da parte dei cittadini.

«È stato un momento di condivisione durante il quale abbiamo argomentato su alcune importanti azioni di mobilità sostenibile incluse nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile appena redatto – ha spiegato il Presidente di Urban Mobility dott. Antonio Leonetti – I relatori al tavolo, nello specifico gli eccellenti interventi dell’Assessore Colasuonno e del tecnico ing. Romaniello, hanno ben raffigurato alla platea le più importanti necessità del territorio presenti all’interno del Pums, attraverso un’espressione innovativa ed avanzata».

Durante il convegno si è parlato anche di Piani degli Spostamenti Casa Lavoro, di parcheggi ed infine di comunità energetiche passando anche per nuove zone a traffico limitato e zone 30. Tutte misure ed azioni che dovranno coinvolgere non solo i singoli cittadini ma soprattutto le aziende.

«È stata una prima esperienza di sensibilizzazione, di formazione e di scambio di visioni, talvolta attraverso riferimenti alle esperienze di altre città simili ad Andria, confermato anche dall’intervento puntuale dalla platea che ha saputo porre questioni oggettive e rilevanti della nostra città. Questa azione è il primo passo verso un percorso di consapevolezza al cambiamento necessario affinché la città di Andria diventi capofila di stili di vita sostenibili ed innovativi».

Andria, tuttavia, ha avviato da pochi mesi una transizione che naturalmente dovrà attendere anche il completamento delle importanti opere di interramento della ferrovia. Ma nel prossimo futuro c’è anche da rivedere il Piano Urbano del Traffico altro elemento mai aggiornato ormai dall’inizio degli anni 2000 e che deve per forza integrarsi con il PUMS.