Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei consiglieri comunali Mirko Malcangi (PD), Gianluca Sanguedolce (PD), e Vincenzo Montrone (FUTURA).

«La vicenda delle associazioni sportive, private dell’uso delle strutture sportive di punto in bianco, è preoccupante. Avevamo sostenuto con entusiasmo la costituzione della prima Polisportiva collegiale ad Andria e l’uso condiviso degli impianti, oltre le solite gelosie e favoritismi che sono il contrario dello spirito sportivo.

E’ vero che ci sono state tensioni, a quanto pare, nella Polisportiva , ed è vero che in questa città qualunque iniziativa di tipo collegiale rischia di frantumarsi,. Ma è vero che la responsabilità di chi governa non è quella di assicurare sulla carta gli impianti sportivi, ma di verificare se ragazzi e cittadini fanno effettiva pratica sportiva, con Associazioni che promuovano lo stare insieme, la socialità, lo spirito sportivo.

Ad Andria la piscina comunale è chiusa, la polisportiva non ha più in uso le strutture, gli unici impianti che sembrano funzionare ,come per il padel, sono in mano ai privati.

Non concordiamo su questo stato di fatto. La città non può rinascere solo sulle procedure burocratiche, senza affrontare i nodi del vivere civile. Lo stesso accade per i servizi sociali: la contabilità torna, ma ci sono milioni di euro inutilizzati nel bilancio comunale, mentre le sofferenze sono in aumento.

Non concordiamo neanche sul contenuto degli atti assunti, perché il vero ”presupposto legittimante” l’uso delle palestre è l’interesse pubblico all’uso degli impianti e la collegialità dei referenti. Senza contare che i costi di gestione subiscono una impennata che il fragile bilancio comunale potrà difficilmente sostenere.

A ciò si aggiunga il fatto che la Polisportiva stessa gestisce casi di ragazzi e ragazze segnalati direttamente dai Servizi Sociali dell’Ente e che con la decadenza del progetto smetterebbero di portare avanti questa esperienza.

Invitiamo pertanto il Sindaco e l’assessore a trovare una immediata soluzione per restituire alle Associazioni l’uso degli impianti, e di definire una convenzione di uso a lungo termine che lasci tutti tranquilli. Siamo naturalmente disponibili al lavoro comune per le soluzioni.

Ribadiamo che l’unica via da perseguire è quella della proroga della concessione e invitiamo assessore e dirigente a compiere tutti gli atti necessari affinché si lavori parallelamente alla pubblicazione del bando per la gestione delle strutture stesse. Così come era nelle premesse della delibera di giunta con cui si è lanciato il progetto».