Nel 1576 il ritrovamento della grotta nella Lama Santa Margherita con il quadro di quella che sarebbe divenuta la Madonna dei Miracoli. Da allora, ed attraversando oltre 4 secoli, il culto è arrivato sino ai giorni nostri ad Andria con importanti sfumature ma con la stessa passione e fede di 450 anni fa. E ieri sera si è ripetuta la tradizione popolare, tutta andriese, della processione notturna. Un appuntamento che si era interrotto a causa del Covid-19 negli ultimi due anni. Un evento istituzionalizzato nel corso del tempo ma che lascia intatta la sua spontaneità tipica di una fede fortemente popolare.

Il racconto della storia di questa tradizione è uno spaccato storico essenziale per comprendere molteplici passaggi della comunità andriese. Il trasferimento del simulacro della Madonna dei Miracoli dalla Cattedrale alla Basilica a Lei intitolata, è partita in una piazza Duomo gremita di fedeli. Le campane a festa per accogliere per le strade del centro storico prima e della periferia dopo il simulacro. La banda, i fuochi d’artificio, i palloncini. Tutto spontaneo sul percorso di circa 3 chilometri per giungere in Piazza San Pio X.

A testimoniare la grande attesa per questo evento l’importante partecipazione anche alla Santa Messa officiata dal Vescovo Mons. Luigi Mansi. Il pastore della diocesi si è soffermato su diversi aspetti durante la sua omelia. In particolare ha rimarcato la necessità di formazione attenta dei giovani da parte delle famiglie ed ha voluto ricordare che il servizio è un valore essenziale per far si che ci sia una vita veramente vissuta. Poi l’appello finale.