Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del gruppo consiliare di Andria Bene in Comune.

«Nelle ultime settimane abbiamo appreso dalla stampa dell’ennesima polemica riguardante lo spostamento in via provvisoria del capolinea degli autobus in Largo Giacomo Ceruti.

Questa volta, tuttavia, la discussione non avrebbe ad oggetto le condizioni del manto stradale o la lontananza della biglietteria, bensì l’allarme paventato di una possibile emergenza ambientale relativa all’aumento di non meglio specificate “polveri sottili” che si sarebbero concentrate nel luogo che abbiamo individuato.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi siamo sempre aperti alle critiche ed agli spunti, purché l’obiettivo sia quello di migliorare la nostra azione amministrativa. Ma quando si tratta di questioni che riguardano la salute dei cittadini, non possiamo evitare di approfondire l’argomento.

Le autostazioni, in qualsiasi città esse si trovino, sono di per sé luoghi in cui si concentra una quantità di inquinamento superiore alla media. E questo non solo per la presenza dei bus ma, soprattutto, per la maggior concentrazione del traffico automobilistico.

Per quanto riguarda Andria, per diversi decenni, il capolinea delle autolinee è stato individuato in Piazza Bersaglieri d’Italia e, dunque, in un quartiere densamente popolato e nel cuore della viabilità cittadina.

Tutti noi ricordiamo cosa significava transitare nelle vicinanze di Piazza Bersaglieri d’Italia, soprattutto negli orari “di punta” (per non parlare di quando era ancora attivo il passaggio a livello di Viale Gramsci): traffico in tilt e centinaia di automobili in moto incolonnate. A questo, si aggiungeva il fatto che il luogo destinato a fungere da capolinea non solo non era così ampio, ma era anche praticamente circondato da alti condomini, i quali erano destinatari continuamente dei gas di scarico prodotti.

Per anni, cittadini e associazioni ambientaliste hanno chiesto a gran voce lo spostamento del capolinea dei bus in Largo Appiani. Questa amministrazione, dunque, si è fatta carico di raccogliere istanze degli andriesi che per troppi anni sono state ignorate. La scelta provvisoria di Largo Ceruti è dovuta semplicemente all’indisponibilità momentanea di Largo Appiani che, nel frattempo, è interessato dai lavori di interramento della ferrovia.

Veniamo ora al tema della possibile emergenza ambientale che si sarebbe verificata proprio in Largo Ceruti a seguito dello spostamento del capolinea delle autolinee. Partiamo da un presupposto: non ci sono dati, studi o analisi che confermano l’aumento di polveri sottili nell’area individuata. La polemica che ci è stata mossa, dunque, riguarda la “sensazione” di una parte, tra l’altro assolutamente minoritaria, dei residenti.

Come Amministrazione che si è candidata ad affrontare in maniera seria i problemi della nostra città, tuttavia, non possiamo basare le nostre scelte su semplici “intuizioni”. Così come non possiamo pensare che i tantissimi cittadini che vivono in prossimità di Piazza Bersaglieri d’Italia non abbiano il diritto di vivere in un ambiente sano.

La scelta di spostare il capolinea dei bus in Largo Ceruti non solo ha decongestionato il traffico cittadino ma ha anche permesso di diminuire la concentrazione dei gas di scarico, trattandosi di un luogo che, pur essendo a pochi passi dal centro, ha una densità abitativa molto più bassa ed è decisamente più ampio rispetto al precedente.

Vorremmo, infine, fare una puntualizzazione per coloro che ci “consigliano” di immaginare un nuovo capolinea in zona Ipercoop. Gli autobus, solitamente, vengono utilizzati da chi non vuole o non può utilizzare l’automobile: spostando il capolinea dei bus in una zona così periferica, dunque, dovremmo immaginare degli ulteriori autobus dedicati al trasporto dei cittadini dal centro a questa ipotetica area. Magari con capolinea proprio in Piazza Bersaglieri d’Italia o in Largo Ceruti. Francamente, non ci sembra una soluzione percorribile».