Un espediente narrativo tipico di molti film è quello del protagonista che una mattina si sveglia e si trova proiettato in un corpo diverso dal proprio. Questo corpo sconosciuto costringe chi lo abita ad accettare una nuova identità che viene riconosciuta solo dagli altri, ma non da sé, viene spinto a fare cose che non avrebbe fatto o non avrebbe voluto fare. Il corpo condiziona il libero arbitrio delle persone.

Succede alle donne in età fertile sul posto di lavoro, ogni volta che ai colloqui si verifica se è in previsione un figlio o ogni volta che in ragione del proprio corpo viene compromesso il percorso lavorativo, se non addirittura utilizzato come giustificazione al successo. Succede alle persone transgender ogni volta che uno stereotipo di genere le costringe e le rinchiude in una vita che non corrisponde alle proprie aspirazioni.

In un Paese in cui il gender pay gap è talmente persistente da non fare quasi più notizia, in una Regione del Sud Italia dove il tasso di occupazione tra un uomo e una donna è condizionato dal ruolo che la società ha destinato alle donne, con o senza utero, la Giornata Internazionale dei Diritti della donna la vogliamo celebrare nello stile Svergognat*: senza vergogna e senza fiori che appassiscono.

Per farlo, Svergognat* e Murgia Queer, collettivo di Corato sui temi LGBTQ+, vi aspettano venerdì 11 marzo alle ore 20, in Officina San Domenico per dialogare con Alessia Nobile, donna transgender e autrice della biografia “La Bambina Invisibile” (Castelvecchi editore) e Carla Indipendente, artista e illustratrice della copertina del libro.

Ad impreziosire la serata, seguirà il live set di Kyotolp, performer, beatboxer e artista poliedrica, accompagnata da una performance di Ritual Body Art a cura di Niko Marinelli . L’accesso è gratuito con green pass e mascherina.