«Qualche giorno fa la Giunta Regionale ha stanziato 200 mila euro di fondi sulla sicurezza da ripartire fra cinque Comuni pugliesi. Fra questi c’è Andria, che riceverà 33 mila euro per l’acquisto di forniture e servizi per la Polizia Locale, al fine di contrastare episodi criminosi. Andria ha da poco un nuovo comandante, che avrà molto da fare a giudicare anche solo gli ultimi episodi di disordine pubblico. Il ruolo della politica è quello della programmazione: organizzare le istituzioni e il loro lavoro al meglio, ripartire quelle risorse e dare loro un senso. Ecco perché ho chiesto da tempo al Consiglio Comunale e alla Giunta di capire a che punto è la discussione sul regolamento sui vigili urbani, che da tempo è fermo.

Quando guadagniamo le prime pagine dei giornali nazionali per un cassonetto che esplode, mentre ci allarmiamo per i petardi lanciati per le vie pedonali fra passanti e passeggini, se chiediamo più interventi, più unità e più risorse, ricordiamoci anche che non si può demandare qualsiasi azione ad una borsa di finanziamenti che deve arrivare. Bisogna progettare le modalità di azione: come si intendono spendere queste somme, anche piccole, che ci arrivano dal Governo o dalla Regione, e spiegare poi ai cittadini cosa si sta facendo e come devono dare una mano.

Il controllo del territorio è importante, sulla necessità di reperire nuove risorse siamo tutti concordi. Come consiglieri comunali e con i nostri referenti regionali e nazionali, ci siamo a lungo battuti per consegnare ad Andria la Questura e i nuovi presidi territoriali nella provincia. Ricordiamoci però che quando andiamo a Palazzo di Città e ci dicono che mancano i computer per processare le informazioni o i software più recenti, quando ci dicono che manca la formazione ai dipendenti per gestirli, non servono cifre a sei zeri o i camion pieni di soldi. Si possono usare queste risorse, spendendole bene».