L’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’attore Riccardo Lanzarone saranno i protagonisti di due incontri letterari prenatalizi che si svolgeranno presso il Museo Diocesano San Riccardo di Andria, in via De Anellis n. 46, il 16 e il 17 dicembre. I due appuntamenti sono promossi dal Circolo dei Lettori di Andria, dalla Biblioteca Diocesana San Tommaso D’Aquino, dal Forum di formazione all’impegno sociale e politico e dallo stesso Museo Diocesano.

Giovedì 16 dicembre alle 19:30 Riccardo Lanzarone presenterà Pizzo – Canti di denuncia, una raccolta di racconti dedicata alla memoria di Libero Grassi, a trent’anni dal suo assassinio, edita da Caracò. L’autore dialogherà con Marco Leonetti e sarà accompagnato dalle letture dell’attrice Rossana Cannone.
L’opera nasce dal prezioso incontro tra Riccardo Lanzarone e il comitato anti racket Addiopizzo. Le storie narrate sono introdotte dalle parole stesse di Libero Grassi, l’imprenditore siciliano che per primo denunciò il suo estortore dicendo no alla mafia, e sono rivolte ai commercianti, gli imprenditori e i lavoratori che negli ultimi anni hanno sempre di più chiuso le porte al business del racket.

Venerdì 17 dicembre alle 19:30, Nichi Vendola presenterà il suo ultimo libro Patrie, edito da Il Saggiatore, dialogando con Vincenzo Lomuscio. Sono poesie quelle di Nichi Vendola che vibrano delle sue mille battaglie e formano una costellazione di infinite Patrie, linguistiche, emotive, culturali. Parole controcorrente rispetto al tempo che viviamo, parole che ospitano umanità, festeggiano il dono della diversità, invocano un patriottismo senza nazione o razza o genere; parole come cantieri, conflitti, gravidanze.

La varietà di temi e ambientazioni si riflette in quella delle forme, dall’icasticità dell’ideogramma alla musicalità delle ballate e delle filastrocche. Sospesi tra passione e ideologia, questi versi sono pellicole cinematografiche, corpi vivi sulla scena, materia palpitante di desideri e allegrie e ansie e dolori. È una poesia, quella di Patrie, che non dice le cose: è le cose. Cose antiche, attuali o ancora da venire che, attraverso lo sguardo del poeta, giungono a vivere davanti a noi, sotto i nostri occhi.

«In questi versi c’è tanta parte della mia vita – ha dichiarato l’autore Nichi Vendola -, delle mie esperienze, delle mie lotte, delle mie speranze, delle mie delusioni. Ci sono i luoghi della mia formazione, della mia educazione sentimentale alla vita e alla politica intesa come scoperta del mondo. Ci sono le storie di una lunga e inesausta ribellione contro il pensiero dominante e la sua violenza».