«Come rappresentante politico di FI, come cittadino, professionista vicinissimo alle esigenze dell’economia, unitamente ai colleghi di coalizione, chiedo risposte a problemi gravi ed urgenti e forse troppo grandi per piccoli uomini dalla cattiva volontà e dal cuore cupo. Le tasche del solito Pantalone sono bucate e vuote, come quelle del Comune, ma questo dovrebbe spingere a lavorare e a liberare le forze dell’economia, non a soffocare e distruggere le forze vive. Cos’è una guerra tra poveri? Perché alcune categorie più colpite dalla crisi economica, sociale e sanitaria dell’ultimo biennio devono continuare subire le conseguenze di scelte unilaterali, scellerate e dell’ultimo secondo, dell’attuale amministrazione, che condannano ad ulteriori perdite e a chiusure?». E’ quanto si legge in una nota a firma di Donatella Fracchiolla, consigliere comunale di Forza Italia.

«La Fiera Patronale, dall’alto valore socio economico, insieme alla Festa Patronale, simbolo religioso fondamentale ed indiscutibile per la comunità cittadina, rappresenta un pezzo essenziale dell’identità collettiva della nostra comunità. Le restrizioni alla Fiera possono giustificarsi solo per ragioni di evidente emergenza sanitaria e rischi per la salute pubblica, oltre che per l’ordine pubblico. E comunque, prima di decidere restrizioni, dovevano essere coinvolti i rappresentanti dei settori economici interessati. L’inclusività, tanto cara a parole alla sinistra radical chic al governo della città, è di nuovo completamente tradita e dimenticata nei fatti. Lo abbiamo ripetuto tante volte, per essere responsabili e governare non basta essere brave persone dalla faccia pulita, ma bisogna lavorare duro, studiare e acquisire competenze quando mancano, come purtroppo sempre più spesso capita ai responsabili della sinistra, spesso ignoranti e indolenti.

La spocchia con cui l’amministrazione ha risposto alla Conferenza dei Capigruppo di lunedì 13 settembre, convocata da FI, unitamente a tutto il centro destra per “discutere le modalità di realizzazione della Fiera della Festa Patronale”, è inaccettabile. Poco prima della riunione sull’albo pretorio del Comune di Andria, veniva pubblicata l’ordinanza sindacale avente ad oggetto “lo spostamento dell’area della fiera della Festa Patronale 2021”. Quale “discussione” può aprirsi su una decisione già presa con ordinanza sindacale (di pochi minuti prima)?? Dove è il rispetto per le istituzioni, rappresentate anche dalle minoranze?? Dove è la tanto millantata ed invano inneggiata “collaborazione” e “disponibilità”?? Per quanto ancora dovremmo continuare a subire queste prese in giro?? Il Sindaco è stato assente ingiustificato (benché “rammaricato”). Alle Associazioni di categoria non è stata concessa la partecipazione, né è stato dato riscontro alla loro richiesta in tal senso (aggiuntiva rispetto alla nostra) seguendo la triste prassi, oramai consolidata, secondo la quale le PEC (specialmente se “scomode”) si suole lasciarle inevase.

Nel merito, l’ordinanza ha stabilito: “l’annullamento dell’attività di luna park”, nonché “lo spostamento dell’area della Fiera della Festa Patronale 2021, utilizzando l’area di Largo Ceruti per gli operatori del commercio per la vendita di merci varie e per la somministrazione di alimenti e bevande, e di Piazza Vittorio Emanuele per gli operatori del commercio per la vendita di prodotti alimentari (dolciumi, torrone e frutta secca)”. Il tutto motivato da un’asserita, contingente ed urgente esigenza di tutela della salute pubblica. Tale giustificazione è del tutto pretestuosa: perché questa medesima esigenza non è analogamente preclusiva nei confronti di manifestazioni e concerti vari al Palazzetto dello Sport?? O nei confronti delle partite di calcio presso il nostro Stadio comunale?? O nei confronti del mercato settimanale, dove i 580 operatori sono tornati ad operare “regolarmente”, da giugno scorso, essendo stata ripristinata la “situazione pre covid”?? Perché anche la Fiera della Festa Patronale, nel rispetto di tutte le norme di legge previste per il contenimento del contagio, non può svolgersi come legittimamente richiesto dagli Operatori del Settore utilizzando le loro postazioni??

Tutto questo non è accettabile! Il provvedimento di assegnazione dei posteggi, benché pronto da sabato scorso è stato pubblicato sull’albo pretorio solo lunedì (una svista?) con la conseguenza che i tre gg previsti per eventuali ricorsi, scadranno giovedì e la graduatoria sarà definitiva non prima di venerdì (nella ipotesi – remota – di assenza di contestazioni) alle soglie dell’inizio della Fiera. Questa l’attenzione al tema e alla categoria?

Questi mezzi scorretti tagliano nella carne viva degli operatori economici, salvaguardando solo gli amici già sistemati. Il bene comune non è una fantasia inconsistente, una lontana sovrastruttura, ma ha i nomi e cognomi delle donne, degli uomini e dei bambini che subiscono il malgoverno e le varie inefficienze. L’amministrazione deve comprenderlo».