«Nell’ambito della mia attività di consigliere comunale, con i colleghi di centrodestra, abbiamo più volte sottolineato le mancanze dell’Amministrazione Bruno riguardo al rispetto dello Statuto del Comune di Andria e del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale, ma ogni osservazione e critica non ha prodotto nulla se non indifferenza e arroganza da parte di chi governa la Città. Per questo ho sentito il dovere di dimettermi da vice Presidente della 1^ Commissione Consiliare Permanente, ruolo che nella prassi, e così è stato, viene lasciato all’opposizione se la maggioranza ne assume la Presidenza». Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Barchetta.

«A riguardo è doveroso ricordare il “teatrino” che il Sindaco, la maggioranza e l’opposizione civica ci hanno regalato quando nella prima seduta di insediamento del Consiglio Comunale prospettavano a noi consiglieri e ai cittadini l’Istituzione di una VI^ commissione di garanzia da affidare all’opposizione per “vigilare” e “garantire” a tutti i consiglieri il rispetto delle regole nell’attività Amministrativa. Ma, come dicevo in precedenza, evidentemente era solo un espediente per non far presiedere la prima commissione all’opposizione, ovvero la commissione “delle istituzioni” che in mancanza di altre svolge “l’alta vigilanza sulla trasparenza della gestione e sull’attuazione dello Statuto e dei Regolamenti”.

E la richiamata dicitura della descrizione della stessa 1^Commissione certifica ciò che finora non è stato fatto od osservato, su tutti il rispetto delle previsioni non solo di Statuto e Regolamenti, ma anche del Testo Unico sugli Enti Locali con la vicenda dell’Assessore ai Lavori Pubblici, e la sua mancata astensione dall’attività professionale nel Comune in cui si ricopre l’incarico politico per ovvie ragioni di incompatibilità.

Come già denunciato con gli altri Consiglieri del centrodestra, tale fattispecie rappresenta una grave violazione non solo nei confronti della legge, qual è il TUEL, ma anche della politica, visto che chi lo ha preceduto in più di dieci anni lo ha rispettato, ma anche dei cittadini e dei professionisti operanti nel nostro territorio che vengono in ogni caso lesi da una posizione di vantaggio di cui gli altri non possono beneficiare.

Per quanto mi riguarda continuerò a far parte e a lavorare nella 1^Commissione, ma ritenevo che le dimissioni fossero un atto dovuto perché anche se in opposizione è necessario non condividere ruoli istituzionali seppur minimi con chi non rispetta le “regole del gioco”».