Ottenevano fino a 50 euro a settimana come compenso per trasferire dal centro money transfer di Andria denaro destinato a finanziare combattenti e militanti jihadisti le quattro persone arrestate dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta “Il libanese” della Dda di Bari su una presunta attività di finanziamento del terrorismo islamico. Sono ancora in corso le indagini per ricostruire la provenienza del denaro e identificare chi fosse il finanziatore che al momento è sconosciuto. Uno dei quattro arrestati, Gianmarco Valente, 32enne disoccupato con precedenti penali per droga, autore di 10 operazioni di invio di denaro, nel 2019 ha percepito anche il reddito cittadinanza ed è accusato di essere il “reclutatore”, colui cioè che aveva il compito di individuare altri cittadini andriesi per la trasmissione del denaro all’estero, ignari dell’attività illecita, in cambio di pochi spiccioli. In carcere sono finiti anche Pasquale Petruzzelli, 42enne disoccupato, autore di 17 operazioni di invio di denaro, sul cui profilo facebook gli investigatori hanno trovato come “amici” soggetti stranieri vicini ad ambienti dell’estremismo islamico e jihadisti, ritratti con armi da guerra; Walter Lopetuso, 30enne anche lui disoccupato, con precedenti penali per droga, autore di 17 operazioni di invio di denaro; Vincenzo Terlizzi, 29enne all’epoca disoccupato con precedenti per reati contro la persona e armi, ritenuto il “contact point” con il finanziatore dei terroristi, rimasto ignoto, e autore di 6 trasferimenti di denaro.