Partivano da Andria i soldi destinati a finanziare il terrorismo internazionale. Oltre un milione di euro, in cinque anni, inviati  con più di mille versamenti, da un’agenzia di money transfer a 42 cittadini stranieri residenti in tutto il mondo. È l’inquietante scoperta fatta dal Nucleo di Polizia finanziaria della Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine che, questa mattina, ha portato all’arresto di quattro persone, residenti ad Andria, di 29, 30, 32 e 42 anni, finiti in manette per il reato di finanziamento di condotte con finalità di terrorismo. Secondo l’ipotesi dell’accusa, i quattro avrebbero erogato attraverso, un centro transfer di Andria, il denaro utile a sostenere le attività delle organizzazioni combattenti antigovernative in Siria, per finanziare jihadisti appartenenti all’autoproclamatosi Stato Islamico.

L’inchiesta, denominata “Il Libanese”, è partita dopo una segnalazione dell’autorità giudiziaria francese inoltrata alla Procura di Bari, a seguito di due trasferimenti sospetti, di 950 euro l’uno, fatti il 10 gennaio 2017, a distanza di 3 minuti l’uno dall’altro, da un’agenzia money transfer di Andria ad un cittadino libanese.

Le successive indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno documentato ulteriori versamenti di denaro, partiti sempre dalla stessa agenzia con destinazione Serbia, Germania, Turchia, Russia, Emirati Arabi, Giordania e Tailandia.

Le transazioni avevano quasi tutte le medesime caratteristiche: importi frazionati, beneficiari comuni, stesse date, stesse agenzie e il ricorso a prestanome. In questo modo – secondo la DDA – il gruppo criminale avrebbe aggirato la normativa antiriciclaggio, evitando il rischio di segnalazioni per operazioni sospette all’Unità di informazione bancaria della Banca d’Italia.

Inquietante uno dei particolari emersi nel corso dell’inchiesta: pochi giorni prima di un sanguinoso attacco terroristico, messo a segno in Daghestan, in Russia, il 18 febbraio 2018, trasferimenti di denaro per quasi 5mila euro erano partiti da Andria in favore di due persone residenti proprio in quella zona della Russia. Nell’attentato morirono cinque donne, trucidate a colpi di mitragliatore mentre pregavano in una chiesa ortodossa.