Restano in carcere 4 delle 16 persone arrestate, l’8 giugno scorso, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trani sui presunti appalti pilotati, in cambio di tangenti, al Comune di Molfetta. Rimangono in cella, a conclusione degli interrogatori di garanzia, l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo, già assessore fino al 2012 con il sindaco di centrodestra Azzollini; l’ex funzionario comunale Orazio Lisena, l’ex consigliera comunale Anna Sara Castriotta e l’imprenditore Domenico Tancredi.

Altri 5 indagati, per i quali era stata disposta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, passano invece ai domiciliari. Si tratta degli imprenditori Riccardo Di Santo, Andrea Ladogana, Valerio Di Gregorio e poi Francesco e Pasquale Ieva. Per altri 4 imprenditori, Mauro Giancaspro, Vito De Robertis, Francesco Sancilio e Maurizio Bonafede, è stata confermata invece la misura dei domiciliari. Per un altro indagato, Vincenzo Manzi (presidente della commissione di una delle gare d’appalto finite sotto inchiesta), anche lui ai domiciliari, il gip tranese Rossella Volpe ha disposto invece la remissione in libertà. Infine, gli ultimi due indagati, gli imprenditori Paolo Conforti (in carcere) e Michele Palmiotti (ai domiciliari), non hanno richiesto invece la revoca della misura cautelare e restano dove sono.

L’indagine, seguita dai pm di Trani Francesco Tosto e Francesco Aiello, con la supervisione del procuratore Renato Nitti, vede coinvolte complessivamente 7 società e 34 persone fisiche. I reati contestati sono, a vario titolo, turbativa d’asta, corruzione, falso, depistaggio e peculato. Sotto la lente d’ingrandimento della magistratura sono finiti alcuni appalti, per lo più relativi ad interventi di riqualificazione che, secondo l’ipotesi dell’accusa, sarebbero stati assegnati dietro il pagamento di tangenti: denaro o regali costosi. Tra le presunte gare “pilotate”, quella per i lavori di rifacimento stradale delle Piazze Aldo Moro e Immacolata, della Cittadella degli Artisti, il monitoraggio del porto, la messa in sicurezza delle ciminiere dell’ex cementificio e la realizzazione del nuovo stadio di atletica leggera.