Il comune di Andria prova a trovare vie alternative per acquisire finanziamenti essenziali affinchè si possano riqualificare intere aree della città. L’occasione propizia è data da un DPCM di gennaio scorso e pubblicato in Gazzetta Ufficiale a marzo e che consente l’assegnazione di contributi, ai comuni con popolazione oltre i 100mila abitanti, per investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. La giunta comunale allora ha approvato ben tre interventi, per un totale di circa 20milioni di euro, limite massimo da poter richiedere.

Il più corposo è senza dubbio quello della sistemazione integrale di Palazzo Ducale nel cuore del centro storico. La parte di proprietà del Comune di Andria, infatti, è chiusa da tempo ed ha subito solo un primo importante intervento di restauro statico tra il 2012 ed il 2017 con il primo stralcio funzionale da 1milione e 300mila euro. Il progetto di riqualificazione redatto già nel 2010 dal Dipartimento di Architettura del Politecnico di Bari è, invece, molto più ampio e prevede altri quattro stralci funzionali per la riqualificazione completa dell’immobile. Totale dell’intervento 14 milioni e mezzo per il completo riuso di Palazzo Ducale.

Altri 5 milioni di euro, invece, servirebbero per realizzare un importante progetto nel Quartiere di San Valentino. Una piazza, un mercato coperto ed un centro commerciale con ludoteca e biblioteca per ragazzi al servizio dei cittadini. Anche questo un progetto che viene da lontano e cioè dal 2006 quando vi fu un accordo di programma, tra Comune e Regione Puglia, in cui l’ente comunale avrebbe dovuto realizzare quest’opera nell’ambito del Piano di Recupero Urbano del Quartiere. Opera mai realizzata anche se nel 2010 fu aggiudicata la progettazione dell’opera, progettazione conclusa nel 2011. Un progetto che assume importante valenza per la riqualificazione del Quartiere e che quindi rientra nei parametri immaginati nel DPCM del Governo.

Ultimo intervento, molto più piccolo in termini economici, è quello della nuova sistemazione e la seguente partenza dell’attività dell’ormai famoso Centro “Fornaci”. Una struttura mai entrata in funzione ma completata, inaugurata e poi preda dei vandali, già da diversi anni. Nel 2015 l’ultimazione definitiva dei lavori, nel 2016 il collaudo ma successivamente sono emersi dei difetti che hanno portato l’ente ad un Accertamento Tecnico Preventivo le cui risultanze sono oggetto di giudizio in corso per il recupero di alcune somme nei confronti dei responsabili. Una struttura la cui rifunzionalizzazione costa poco più di 300mila euro.

Tre progetti per cui gli eventuali finanziamenti potrebbero riqualificare tre diversi quartieri di Andria.