«Per il secondo anno consecutivo, siamo chiamati a celebrare l’importante data del 2 Giugno in tono minore, per rispetto alle tantissime vittime di una pandemia che sta mettendo a dura prova l’intero pianeta. Quest’anno, si celebra il 75° anniversario della nascita della nostra Repubblica, ed è d’obbligo dedicare questo momento alle vittime e ai parenti che hanno perso un proprio caro per colpa di un virus spietato. Ma al dramma delle perdite umane, va aggiunta la grave crisi economica che ha colpito molti comparti del nostro settore produttivo, costretti a fermarsi osservanza delle restrizioni imposte dal Governo centrale». E’ quanto si legge in una nota a firma dell’Associazione Punto It.

«La nostra Repubblica si edifica su principi morali e civili, che vengono da lontano, grazie al valore di personaggi illustri che hanno tracciato per noi il solco dell’amor patrio. Proprio quest’anno si celebra Dante Alighieri, padre della lingua italiana, che già aveva sognato una patria unita e pacifica.

Ringraziando l’esemplare dedizione del presidente Mattarella, vogliamo ricordare che già i padri della nostra Repubblica preventivavano momenti difficili. A tal proposito, ricordiamo le parole del Presidente Giovanni Leone che in tal senso ammonì le istituzioni: “Quando il 2 Giugno 1946 nacque la Repubblica tutti avemmo la consapevolezza che conservare integri nel tempo gli ideali cui essa stessa si ispirava, avrebbe comportato momenti di duro impegno ed anche grandi sacrifici”.

Gli italiani, con grande spirito di sacrificio, stanno affrontando questa ulteriore prova di sofferenza, con motivata fiducia nel riuscire, uniti, a vincere l’ennesima battaglia della Storia della nostra Italia. La nostra riconoscenza va a tutti coloro che, in prima linea, da valorosi hanno combattuto l’epidemia, a cominciare da tutti gli operatori sanitari, passando per le Forze dell’ordine e le Forze Armate, per giungere a tutti i volontari di associazioni e di organizzazioni della Protezione Civile. Altrettanto lodevole e memorabile, è stato il comportamento responsabile di tutti i cittadini rispettosi di norme che molto spesso hanno limitato le libertà, individuali e d’impresa, richiedendo enormi sacrifici sacrifici.

Ora ci attende una nuova ricostruzione, che dovrà necessariamente interessare anche l’immenso patrimonio culturale di cui godiamo da millenni. Per un nuovo Rinascimento. Tutto ciò, recuperando il patrimonio artistico, storico e letterario e promuovendo l’immagine della nostra nazione a modello nel mondo intero, puntando sulle tante eccellenze delle quali siamo sempre stati i primi della classe. Il primo passo che ci auguriamo si riesca a fare, per il bene dei nostri giovani, dovrà essere la riapertura organica delle scuole. Puntando su formazione e ricerca, per vincere le sfide future con rinnovato senso del dovere».