E’ il giorno del lungo dibattimento con l’unico imputato accusato di omicidio aggravato da futili ed abietti motivi nel processo sulla morte di Giovanni Di Vito. In aula questa mattina, in Corte d’Assise nel Tribunale di Trani, l’ascolto di Celestino Troia il 50 accusato di aver ucciso, il 12 settembre 2019, l’allora 28enne Di Vito al termine di una lite per una mancata precedenza alla periferia di Andria. Prima le domande del pubblico ministero e poi dell’Avv. Merafina, legale della famiglia Di Vito. Per chiudere, poi, parola alla difesa. Il processo si sta svolgendo con rito ordinario vista anche l’impossibilità di procedere con giudizio abbreviato per i reati punibili con l’ergastolo. Una vicenda su cui sarà proprio il processo a far luce in modo definitivo e che, difatto, ha visto nella scorsa udienza di un mese fa il primo vero dibattimento in aula.

In quella circostanza, il 16 aprile scorso, furono ascoltati due testimoni chiave come la moglie di Gianni Di Vito ed una persona presente sul luogo dove avvenne la violenta discussione per una banale lite stradale che portò poi al ferimento mortale del 28enne. Da dirimere diversi aspetti della dinamica ricostruita anche dagli inquirenti nella immediata indagine. I due infatti si sarebbero affrontati prima verbalmente rimanendo a bordo delle rispettive auto dopo una mancata precedenza all’altezza di via Puccini, successivamente ci sarebbe poi stato lo scontro fisico e l’utilizzo di un’arma bianca che ferì mortalmente al cuore Gianni Di Vito. Inutile fu anche la corsa in ospedale poiché il 28enne morì dopo poche ore.