Sul conferimento dei rifiuti nella città di Andria è tornato a parlare il presidente di FareAmbiente Benedetto Miscioscia.

«Ai problemi già noti della carenza di discariche disponibili nella nostra regione che ci costringe a trasportare i nostri rifiuti fuori regione con costi maggiorati, si aggiunge anche la preoccupante piaga dell’abbandono dei rifiuti e dei costi per la raccolta e smaltimento. Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti di ogni genere, compreso gli ingombranti, continua a verificarsi in modo preoccupante nonostante la disponibilità dell’isola ecologica e la possibilità del ritiro dal proprio domicilio, assumendo una rilevanza socio-economica ed igienico-sanitaria preoccupante. Apprendere, poi, che a Gennaio la raccolta differenziata nella nostra città si è fermata al 56,74%, ben al di sotto del limite minimo fissato del 65%, fa riflettere, soprattutto se si scopre che la quantità dei rifiuti urbani mensili non differenziati è pari a 1.600 tonnellate, compresi i residui stradali. Questa preoccupante escalation comporta maggiori costi per il conferimento dei rifiuti indifferenziati negli impianti di pre-trattamento che ricadono sempre su tutti i cittadini, soprattutto su quelli che pagano regolarmente la TAR e si comportano correttamente. Per arginare la problematica, è necessario e doveroso intraprendere un percorso non solo informativo ma anche correttivo e repressivo, mettendo in campo controlli più severi per contrastare il fenomeno deplorevole dell’abbandono sconsiderato ed incivile dei rifiuti nei terreni e lungo i cigli stradali, senza trascurare un altro fenomeno preoccupante legato allo scorretto conferimento dei rifiuti. Non è possibile che una minoranza di cittadini incivili, possa continuare a violare impunemente le regole comportamentali. La scorrettezza, purtroppo, di alcuni cittadini incivili e zozzoni non può prevalere sul senso civico adottato dalla maggioranza dei cittadini andriesi. Per queste ragioni dovremmo chiederci cosa potremmo fare noi, tutti insieme, per la nostra città, per noi stessi, per rimediare a questo grave scempio ambientale. Il dovere e il buon senso ci impone, ognuno per la propria parte, di impegnarci a comportarci correttamente ad iniziare dall’azione del conferimento giornaliero dei rifiuti. Infatti, ci preoccupa e fa preoccupare, notare sempre più frequentemente il fenomeno della presenza di sacchi pieni davanti le porte delle abitazioni il giorno del conferimento dei rifiuti classificati come “secco” ovvero tutti quei rifiuti che non si possono differenziare, percorrendo al mattino presto alcune strade cittadine. E’ possibile che ci possano essere tanti rifiuti non riciclabili da conferire? E’ possibile immaginare una correlazione tra la riduzione della percentuale dei rifiuti differenziati registrata nell’ultimo periodo e il probabile aumento del conferimento dei rifiuti indifferenziati? Possibile che questa anomalia non sia stata presa in considerazione dagli uffici preposti chiedendo lumi alla stessa azienda incaricata per la raccolta dei rifiuti porta a porta? E’ possibile ipotizzare che l’amministrazione possa adottare l’iniziativa di porre in essere controlli a campione nei giorni stabiliti per il conferimento del secco, nei vari quartieri, per verificare se tale ipotesi sia reale? Al riguardo, si ritiene doveroso l’adozione di specifiche iniziative, soprattutto ora che il servizio è passato nuovamente sotto la gestione diretta del Comune, per evitare di correre il rischio che gli scarsi risultati della raccolta differenziata si trasformino in maggiori costi per la TARI, di per sé già penalizzante, anche per i gravi ritardi determinati dalla mancata approvazione del Piano di gestione dei rifiuti regionale che, tra l’altro, prevedeva paradossalmente l’obbiettivo di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2020. Siamo al 2021 e l’obiettivo, purtroppo è fallito, con buona pace per le nostre tasche e per il “nostro” l’ambiente».