Inizierà il prossimo 5 febbraio il processo in Corte d’Assise contro Celestino Troia, il 50enne accusato di aver ucciso, il 12 settembre 2019, il 28enne Giovanni Di Vito, al termine di una lite per una mancata precedenza nel centro di Andria. Lo ha deciso il gup di Trani, Raffaele Morelli, che ha dichiarato inammissibile la richiesta di sottoporre l’uomo – accusato di omicidio aggravato da futili e abietti motivi – a processo con rito abbreviato così come richiesto dalla difesa. Il 3 dicembre scorso è, infatti, intervenuta una sentenza della Corte Costituzionale che ha escluso la possibilità di applicare il giudizio abbreviato per i reati punibili anche con l’ergastolo.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la sera del 12 settembre di un anno fa Troia e Di Vito si affrontarono verbalmente rimanendo a bordo delle rispettive auto, dopo una mancata precedenza all’altezza della rotatoria ra via Puccini e via Corato. Il 28enne, successivamente, inseguì a piedi Troia rimasto nella sua auto bloccata nel traffico. A quel punto il 50enne scese dal mezzo con un taglierino, con cui ferì il giovane al petto. Il tutto sotto gli occhi della moglie e del figlioletto di Di Vito, rimasti nella loro auto. Inutile la corsa in ospedale per il 28enne, che morì poche ore dopo il ferimento. Una volta fermato, Troia disse di non aver usato il taglierino e che, dunque, Di Vito si era ferito da solo al costato, avventandosi contro di lui.