«PAPARICOTTA un tempo azienda modello, oggi abbandonata a sé stessa, gestita peggio di un feudo dalla amministrazione provinciale ed è l’emblema di come la politica possa rovinare anche i beni pubblici più virtuosi». Interviene così, in una nota, la lista Futura.

«In questi giorni, grazie all’intervento di molti, è stato sventato un tentativo di privatizzazione cieca, ma ciò non basta. L’azienda provinciale, insieme anche a ciò che resta del centro ricerche Bonomo, può costituire un modello di innovazione in cui si fondono agricoltura innovativa, promozione dell’agroindustria, portale turistico del territorio, formazione e gestione ambientale in tema di ruralità.

La parte pubblica potrà perseguire proprio gli obbiettivi di valore sociale, ambientale e storico indicati da Montepulciano e da altri, il partenariato pubblico-privato potrò trasformare l’azienda da peso improduttivo a modello integrato, multifunzionale, che generi innovazione e anche nuova qualità della occupazione.

Salvaguardia ambientale, ruralità, territorio e economia innovativa sono parte di uno stesso percorso. Non sono solo racconti: se pensiamo che queste tematiche saranno centrali negli investimenti del programma “RECOVERY FUND” potremo capire che non stiamo parlando di teorie romantiche, ma delle effettive possibilità di sviluppo e innovazione di questa terra mortificata. Un partenariato che possa garantire entrambi i principi: gestire bene la azienda al servizio del territorio e dell’economia, improntare un indirizzo e una governance pubblica per la funzione territoriale e per la qualità ambientale. Tali funzioni sono state dimenticate dall’amministrazione provinciale la quale si è resa luogo di gestione burocratica cieca. Non è per questo che ci eravamo battuti e abbiamo conquistato l’autonomia provinciale, esattamente per il suo contrario.                                                                                                                                    Se cerchiamo spiegazioni all’ulteriore balzo indietro che la provincia BAT ha fatto nella graduatoria della qualità della vita, in questi giorni, le troviamo tutte in questi comportamenti e nell’assenza di una visione e di un progetto comune.

Progetti privati e associativi e istituzioni devono allearsi, a cominciare da Paparicotta, per disegnare e attuare con urgenza le azioni di sviluppo, innovazione e rinascita. Consci che ci siano energie professionali e imprenditoriali disponibili e che le istituzioni finalmente riprendano la loro strada. Ci auspichiamo che quanto suddetto avvenga presto».