Una lunga lettera di alcuni soccorritori della Misericordia di Andria contagiati dal Covid-19 durante il loro servizio quotidiano sulle ambulanze dell’emergenza-urgenza. Una lunga lettera in cui tanti sono gli spunti interessanti di chi è in prima linea in questa grande battaglia con il virus. Una lunga lettera in cui soprattutto ci sono ringraziamenti sinceri ed un monito a coloro i quali continuano a sottovalutare questa pandemia. La pubblichiamo integralmente:

«Abbiamo avuto la disgrazia di essere contagiati ma la fortuna di fare parte della Misericordia, che in un momento così delicato e di emergenza è riuscita in poco tempo a mettere a disposizione dei suoi dipendenti, volontari e soci, degli alloggi per i contagiati al fine di evitare che si potessero contagiare le famiglie oltre che per avere il controllo dell’epidemia interna e un pronto ritorno in servizio per noi contagiati.
Gianfranco (Gilardi direttore dei servizi della Misericordia di Andria, ndr) ha subito scelto di allestire questi alloggi dotati di tutti gli arredi per rendere confortevole e abitabile almeno per la quarantena. Qui vengono rispettate tutte le regole di distanziamento, pulizia e soprattutto non ci si sente mai soli. Un abbraccio (a distanza) di compagni e colleghi di avventura fa sempre bene. I parenti possono venire a trovarci e portarci tutto quello di cui abbiamo bisogno. Insomma ha anticipato la Regione che al momento non ha avviato i Covid Hotel almeno nella BAT. Gianfranco lo ha fatto per i propri soci e dipendenti. Vogliamo ringraziarlo e soprattutto chiedere anche al comune, per quanto nelle sue possibilità, di focalizzarsi su questo problema, che non si vede ma c’é. Mentre noi siamo stati fortunati c’è altra gente che non ha questa fortuna. Comune e le Asl facciano la propria parte per gli ultimi, è davvero importante. Siamo tre in tre blocchi separati, ognuno con i suoi spazi e tanto spazio libero fuori per poter respirare e non contagiare nessuno.
Infine vorremmo rivolgere un caloroso ringraziamento a tutti i volontari e colleghi dipendenti che hanno dimostrato tutto il loro affetto in questo momento coccolandoci con piccoli ma grandi gesti e parole. Non è mai mancato il loro prezioso supporto. Il ringraziamento nostro e della comunità poi dovrebbe esser rivolto a tutti coloro i quali operano proprio sulle postazioni del 118 ma anche a tutti i volontari che si occupano delle dialisi e di altri servizi essenziali per la comunità. Sono tutti in campo nonostante tutto. Sono tutti in campo per assicurare alla comunità servizi che spesso restano sottotraccia e che invece sono fondamentali».