«La decisione della Regione di rimettere la zona arancione ad Andria, insieme ad altre città, è stato un atto inatteso, che ha disorientato e danneggiato la città e importanti categorie economiche». Scrive così, in una nota, la lista civica popolare Futura, attraverso la voce di Vincenzo Caldarone e Mirko Malcangi.
«La situazione sanitaria del territorio resta grave, per numero di contagi e per diffusione della pandemia. Visto che il resto della regione ha condizioni migliori, prefetto e Presidente della Regione devono agire per:
- Intensificare la vigilanza sul rispetto delle regole troppe volte inconsapevolmente violate anche dai cittadini stessi: assembramenti, poca responsabilità di alcuni, debole vigilanza sono tra le cause di base della diffusione;
- Istituire forme veloci, dirette e speciali di ristoro alle imprese e al lavoro colpiti dalla incertezza, no solo ristoratori ma anche altre categorie del commercio: atti regionali immediati sono possibili e devono essere adottati subito
- Mettere urgentemente mano alla disastrosa situazione della prevenzione e della medicina del territorio, ormai bloccata e in piena confusione, tra le cause strutturali della diffusione della pandemia
Queste azioni richiedono interventi e coordinamenti più forti dei limitati poteri di un comune, nonostante la attività delle istituzioni locali. Passata la fase acuta, lavoreremo per rilanciare in pieno la città e la sua capacità di attrazione del settore commerciale e del food di qualità, per fare di Andria un polo importante della economia del territorio.
Intanto sollecitiamo tutti al senso di responsabilità per i nostri comportamenti, a fare gesti di solidarietà attiva verso i nostri operatori come, ad esempio, l’ordine da asporto per questi giorni, e a isolare anche chi fa di questi drammi solo oggetto di stupide speculazioni partitiche: come al solito lo sciacallaggio non risolve niente, anzi aggrava».