L’opera è sostanzialmente inutile e irrealizzabile, così come concepita, dunque va subito ripensata per evitare di perdere il finanziamento già assegnato cambiando completamente strategia. E’ questo l’auspicio del consigliere comunale, ex consigliere regionale, Nino Marmo che ha voluto spiegare in una conferenza stampa l’esito dell’esposto presentato a febbraio scorso all’ANAC, Autorità Anticorruzione, sulla realizzazione della cosiddetta, eroneamente, nuova Tangenziale Ovest della Città di Andria.

Un progetto ormai risalente al 2013 quando la provincia BAT ha messo a bando la progettazione e la realizzazione del progetto per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro. Ma il parere dell’ANAC è impietoso e coinvolge tutti gli enti che hanno curato questa progettazione. Non tutte le indagini eseguite sui terreni, nessun progetto alternativo a quello preliminare per cui si era chiesto il finanziamento, mancanza di tutti i pareri espressi prima dell’avvio delle procedure, verifica e validazione fatta solo dal RUP. Insomma tanti errori rilevati dall’Autorità Anticorruzione che chiede, nelle conclusioni, rapidità nelle prossime decisioni che partono dalla necessità di mettere in sicurezza l’attuale percorso della SP2 nel tratto andriese.

Lo stesso Nino Marmo, con il suo gruppo consiliare, propone anche di avviare la progettazione per l’anello mancante della tangenziale. Un’altra opera strategica che potrebbe decongestionare molto il traffico cittadino. Per farlo, però, bisogna evitare errori come per quest’altra opera o come accaduto in occasione del raddoppio della Sp2 nel tratto verso Montegrosso dove per l’accesso alla borgata è stata completamente stralciata un’opera essenziale come quella della mitigazione idraulica oltre che l’accesso dedicato.

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