Durante il lockdown Andria si è riscoperta città “riciclona”. Un titolo vinto per diversi anni dagli andriesi per la loro percentuale di raccolta differenziata stabilmente oltre il 65% ma che nel 2019 è sfuggito dopo un anno decisamente negativo in questo senso con una percentuale che è scesa al di sotto del 60%. Ma tra marzo ed aprile la raccolta differenziata degli andriesi è nuovamente schizzata in alto raggiungendo rispettivamente il 66,08% ed il 65,63%. Un trend positivo, in realtà, iniziato già nel mese di febbraio con il 61,80%. Numeri nettamente in rialzo rispetto al magro bottino del 2019 dove a marzo si registrò solo il 57,62% e ad aprile il 61,02%.

Quasi 10mila tonnellate da inizio anno di rifiuti differenziati tolti alle classiche discariche con, nel solo mese di aprile, 2500 tonnellate di raccolta inviata al recupero delle diverse frazioni. Quasi mille le tonnellate a recupero della frazione biodegradabile, il cosiddetto umido.

Nella BAT ha fatto meglio la Città di Barletta che a marzo ha segnato un 71,34% e ad aprile la cifra record di 73,05% di raccolta differenziata ma con meno produzione pro capite di rifiuti. Stabile Canosa che però ha fatto leggermente peggio dello scorso anno con 62,28% di differenziata. Benissimo, invece, la città di Bisceglie che nell’ultimo mese fa segnare un 71,34% anche qui record, distanziando di oltre undici punti lo scorso anno. Resta al palo la Città di Trani, invece, in attesa di partire con la raccolta differenziata porta a porta, con un 24,49% nel mese di aprile, peggio dello scorso anno. In generale, però, in regione si sfiora il 60% della raccolta differenziata mentre nell’intera provincia si supera il 56%.