«L’emergenza Coronavirus ha portato con sé forti ripercussioni anche dal punto di vista sociale. Lo stop forzato del lavoro incide pesantemente sull’economia delle famiglie, con ripercussioni sull’istruzione scolastica dei figli: la scuola va avanti con i supporti elettronici quali tablet e pc, ma non tutti i nuclei familiari sono in grado di garantirli a causa delle ristrettezze economiche». Interviene così in una nota l’avvocato esperto di diritto di famiglia Francesca Magliano, ex assessore alla cultura e socio sanitario e fondatrice dell’associazione “Le Amiche per le Amiche”, di cui attualmente ricopre la carica di presidente onorario.

«”Mamma voglio uscire!” I nostri bimbi stanno facendo, senza saperlo, sacrifici enormi. Iniziano ad essere un po’ nervosi, ma basta la nostra voce affettuosa e si calmano. Nel frattempo non abbiamo ancora capito come e quando s’intende gestire il loro rientro a scuola né come si intende supportare la genitorialità durante questo periodo. Speriamo di avere chiarimenti quanto prima, altrimenti le famiglie avranno gravi ripercussioni, in termini economici e sociali. Bisognerà pensare al sostegno dei genitori che non potranno rientrare per rimanere a casa con i figli; ai bimbi che vivono in contesti familiari che non possono assicurare loro alcun supporto per la Dad (Didattica a distanza), sia perché economicamente non hanno mezzi adeguati, sia perché non ne hanno la capacità; a quelle famiglie con bimbi diversamente abili; bisognerà utilizzare qualsiasi mezzo per impedire che si concretizzino discriminazioni di genere e, soprattutto, discriminazioni culturali, economiche e sociali tra i bimbi. I bimbi devono tornare a scuola quanto prima, adottando tutte le precauzioni possibili, perché la scuola è una comunità in cui si cresce, è il luogo di socializzazione per antonomasia in cui ci si confronta e s’impara a conoscere il mondo.

La Dad, a cui bimbi, genitori ed insegnanti hanno dovuto adeguarsi senza la giusta preparazione e senza le necessarie infrastrutture, può essere una risposta all’emergenza, ma non può prolungarsi per diversi mesi, sostituendosi alla scuola. Auguriamoci che, comunque, nel periodo (speriamo breve) in cui le scuole rimarranno chiuse, i comuni siano supportati a livello statale e regionale con fondi che possano permettere di affrontare al meglio questa difficile situazione, conseguente a questa pandemia, supportando le famiglie e gli insegnanti. Il mondo del terzo settore, che nella nostra città è un forte punto di riferimento, sicuramente potrebbe avere ancora una volta un ruolo da protagonista».