Iniziamo subito con il dire che non è certo una novità quella di un sisma con epicentro la Città di Andria anche se negli ultimi anni il territorio della sesta provincia pugliese è stato caratterizzato da diversi terremoti di magnitudo relativamente basse. Prendiamo in cosinderazione solo i movimenti tellurici con magnitudo superiore a 2 della scala Richter. Nell’area a nord di Bari sono stati esattamente 72 i fenomeni registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia superiori a 2 di magnitudo dal 1985 ad oggi.

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Mappa classificazione sismica in pdf - Aggiornata a gennaio 2019Il più forte in realtà è anche il più recente e cioè 3.7 di magnitudo con epicentro il territorio di Barletta al confine con Andria avvenuto otto mesi fa ed esattamente il 21 maggio scorso. Il 22 dicembre 2009 con magnitudo 3.4 epicentro Ruvo di Puglia ed a seguire magnitudo 3.0 a Spinazzola nell’ormai lontano 10 aprile 2005. Ancora Barletta e la costa barlettana nello specifico in due altri episodi che hanno superato i 3 di magnitudo: il primo il 9 settembre del 2000 ed il secondo il 29 maggio del 1997. C’è da specificare che la BAT e più in generale la Puglia, hanno tutte le tipologie di pericolosità per rischio sismico. Proprio il nord barese è diviso in due tra zona 2 (con forti terremoti possibili) e zona 3 (forti terremoti meno probabili) così come da classificazione della Protezione Civile nazionale aggiornata a gennaio 2019. Alla zona 2 appartengono l’area murgiana con Canosa, Minervino e Spinazzola, e l’area ofantina con San Ferdinando, Margherita e Trinitapoli. Zona 2 anche il territorio di Barletta. Per le città di Andria, Bisceglie e Trani, invece, il rischio sismico è classificato in zona 3.

Tornando più nello specifico al territorio di Andria, poi, epicentro la città federiciana si sono registrate altre scosse il 7 marzo 2014 con magnitudo 2.3, l’8 giugno 2005 con magnitudo 2.6, due scosse ravvicinate nel 2002 rispettivamente l’8 ed il 9 dicembre di magnitudo 2.7 e 2.8, il 27 ottobre 2001 con magnitudo sempre 2.7 e poi ancora più indietro nel tempo sino ad arrivare al 15 dicembre 1987 con magnitudo 2.4. In questi elenchi, chiaramente, non sono considerati i movimenti tellurici verificatisi in altre zone vicinore e che sono stati ugualmente avvertiti dalla popolazione.