Il risultato della raccolta mozziconi di sigaretta fatta stamattina con l’Associazione 3 Place ha dell’incredibile. In un’ora, in 140 metri (mancava poco a Corso Cavour) di Viale Crispi partendo da Piazza Marconi: 11 litri di bottiglie riempite, quasi 7000 cicche raccolte (si stima 1000 cicche ogni 1,6 litri).

«Ma fossero anche 6 mila o 5 mila o 3 mila….Cosa cambierebbe???». Si legge in una nota di 3 Place.

«Pensate:

E’ un rifiuto che potremmo evitare tranquillamente di abbandonare nell’ambiente. Lo abbandoniamo per svogliatezza, perché non ci va di buttarlo nei bidoni che in viale Crispi (dove abbiamo pulito) ci sono!!!. Per cui un appello da parte nostra:

  • prendiamoci cura della nostra città;
  • prendiamoci cura del nostro ambiente;
  • prendiamoci cura del nostro unico pianeta, non ci rimane molto tempo ancora! Serve agire!

Vi alleghiamo una parte del rapporto dell’organizzazione mondiale della sanita’ del 2017 denominato “Tobacco and its environmental impact: an overview”.

Nel suo rapporto l’Oms evidenzia che «Gettare un mozzicone di sigaretta per terra è diventato una delle forme più accettate di smaltire rifiuti in tutto il mondo e per molti fumatori confina con una norma sociale» e aggiunge che questa pessima abitudine porta «Ogni anno a circa 680 milioni di chili di rifiuti di tabacco in tutto il mondo. I rifiuti dei prodotti del tabacco contengono anche oltre 7.000 sostanze chimiche tossiche, tra cui noti cancerogeni umani, che si insinuano e si accumulano nell’ambiente. Questo rifiuto tossico finisce nelle nostre strade, nelle nostre fogne e nella nostra acqua. La ricerca ha dimostrato che le sostanze chimiche nocive lisciviate dai mozziconi scartati, che includono nicotina, arsenico e metalli pesanti, possono essere estremamente tossiche per gli organismi acquatici».

Degli scienziati interrogati durante un’inchiesta della canadese NBC News hanno detto di aver trovato tracce di queste sostanze chimiche nel 70% degli uccelli marini e nel 30% delle tartarughe marine. Nick Mallos direttore della campagna Trash Free Seas/Mers sans déchets, ha detto che «Sono necessarie delle ricerche più ampie per sapere cosa succede a tutto questo. La domanda è quale impatto hanno sulla salute umana queste microplastiche e altri rifiuti».