PONTE CONTRADA MARTINELLI ANDRIALa novità rilevante è che finalmente quel ponte, chiuso al traffico veicolare a momenti alterni da quasi 25 anni, vedrà finalmente partire i lavori di rifacimento e consolidamento che permetteranno la totale riapertura in sicurezza. Si tratta del ponte di contrada Martinelli che passa proprio sulla SP2 ovvero la ex SP231 che resterà però chiusa per circa due chilometri dal prossimo 3 giugno al 3 settembre. Stamattina infatti era attesa proprio la chiusura di quel tratto stradale a cura della ditta che ha vinto i lavori. Ma tranne che per alcuni svincoli già chiusi e le striscie gialle rifatte già nella giornata di sabato, ancora nessuno si è presentato in quello che è effettivamente già un cantiere. Cantiere che comunque non potrà più tardare e nei prossimi giorni sicuramente sarà attivato dopo un lungo iter burocratico per un finanziamento di poco inferiore ai 600mila euro affidato già anni fa e che nel 2018 ha visto l’approvazione anche di una variante. Poi nuova burocrazia sino a venerdì, giorno in cui la Provincia ha annunciato l’avvio finalmente dei lavori. La chiusura di quel tratto di ex SS98 provocherà sicuramente dei disagi alla circolazione con inevitabili deviazioni anche nell’abitato di Andria.

Ma se il ponte in Contrada Martinelli vedrà finalmente il rifacimento a pochi metri di distanza vi sono altri due ponti, di cui ci siamo più volte occupati, e che continuano a destare particolare preoccupazione. Sono due ponti difatto pericolanti, la cui pericolosità abbiamo già denunciato nel lontano agosto 2017. Ma da allora nulla è stato sostanzialmente fatto. Il primo ponte è quello del chilometro 45 della provinciale 231, un ponte che passa al di sopra sia del canalone Ciappetta Camaggio, che di una strada di campagna altamente trafficata poichè all’interno di contrada Macchie di Rose a partire dalla chiesetta rupestre di Santa Lucia. Proprio quella strada che attraversa nella parte sottostante il ponte in questione lungo poco più di 200 metri, è l’ormai famosa Ciclovia della Trifora, uno dei percorsi ciclistici utilizzati spesso dagli amanti della bici o delle mountain bike. Percorso che nella parte iniziale incontra proprio questo ponte sotto il quale si percepisce il pericolo che si corre. Pericolo dato anche dai rumori ad ogni passaggio di autovettura od autoarticolato considerato anche il flusso consistente di mezzi pesanti che transitano in quel tratto di provinciale. I ferri scoperti in diversi punti e calcestruzzo danneggiato rendono chiaramente i termini di quanto più volte ormai denunciato.

Stessa situazione, anche se la campata ed il ponte sono decisamente più piccoli, nel cavalcavia che attraversa invece contrada Coppe, un’altra viuzza di campagna particolarmente trafficata soprattutto dai mezzi agricoli. In entrambi i casi il pericolo, dopo la nostra denuncia, è stato certificato dai tecnici del Comune di Andria che hanno inteso, già dal 2017, chiudere al traffico veicolare le strade al di sotto dei due ponti rilevando la pericolosità dei cavalcavia che le sovrastano. Il problema è che la provincia, proprietaria di quell’arteria stradale e dunque deputata alla manutenzione di quei ponti, non ha inteso immaginare nessun intervento. Il pericolo resta lì immutato in attesa di capire cosa ne sarà di quel tratto stradale e sperando che nel frattempo non accada nulla di irreparabile.