Riccardo Casamassima, l’appuntato dei carabinieri di Andria che con la sua drammatica deposizione aveva fatto riaprire l’inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, ha sporto querela nei confronti di Giovanni Nistri, Comandante Generale dei Carabinieri.

«Buon giorno amici durante questo incontro tra il Ministro della Difesa, Ilaria Cucchi, il legale Fabio Anselmo e il Comandante Generale nei miei confronti sono state usate parole pesanti. Oggi ore 12.30 con i legali sono state depositate due denunce, una presso la procura militare, l’altra presso il tribunale ordinario di Roma. Massima fiducia nella magistratura. Il legale Serena A. Gasperini chiederà la testimonianza dei presenti – ha scritto il carabiniere in post pubblicato sul proprio profilo Facebook».

Nel documento, depositato presso la procura di Roma, si fa riferimento al processo scaturito dalla dichiarazione che Casamassima aveva reso al pm Giovanni Musarò in merito al pestaggio avvenuto da parte di appartenenti all’Arma ai danni di Cucchi.

La testimonianza di Casamassima, sul pestaggio di Cucchi da parte di appartenenti all’Arma, aveva avuto un effetto dirompente, perché il magistrato dopo la sua deposizione aveva proceduto nei confronti dei colleghi Francesco Tedesco, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, ritenuti responsabili del pestaggio avvenuto in caserma. Accuse che nel dibattimento avevano trovato riscontro e conferma.

Alcuni giorni dopo la testimonianza le agenzie avevano dato ampio risalto all’incontro avvenuto il 17 ottobre 2018 tra il Ministro della difesa Elisabetta Trenta, il generale Nistri e Ilaria Cucchi assistita dall’avvocato Fabio Anselmo al fine di confrontarsi su quanto era emerso nel dibattimento. Solo il giorno successivo, però durante la conferenza stampa tenuta dalla sola Ilaria Cucchi, Casamassima è venuto a conoscenza che il colloquio avvenuto tra il generale e la Signora Ilaria Cucchi alla presenza del Ministro e di una terza persona era consistito in uno sproloquio verso Casamassima e Tedesco.

Casamassima prima ha incassato il colpo, poi ha reagito, chiedendo chiarimenti direttamente alla Signora Ilaria Cucchi e all’avvocato Fabio Anselmo. Gli stessi hanno riferito che il generale Nistri durante il colloquio descriveva e giudicava Casamassima come un delinquente, un bugiardo, uno spacciatore e uno stalker informando terze persone di procedimenti penali che di lì a poco avrebbero visto Casamassima in qualità di indagato/imputato.

Tutte accuse che Casamassima ha ritenuto ingiustificate. L’appuntato nel suo atto di accusa sostiene che queste asserzioni avevano come obiettivo quello di diffamarlo e screditarlo agli occhi della famiglia Cucchi, del Ministro Trenta e dell’Avvocato Anselmo. L’appuntato ha tratto le sue certezze dal fatto che l’oggetto dell’incontro non doveva certamente riguardare i militari che avevano trovato il coraggio di raccontare quanto sapevano, bensì doveva riguardare i fatti emersi dal dibattimento in ordine alla condotta tenuta da alcuni Militari a danno del ragazzo che a causa dei calci dati, poi è morto ed infine un’attività di depistaggio.

«Le affermazioni del generale Nistri sono state offensive, lesive, gratuite, ingiustificate e finalizzate a screditarne la credibilità e l’onore dello scrivente – scrive Casamassima nell’atto di querela». Casamassima ha nominato come suo difensore l’avvocato Serena Gasperini del foro di Roma.