Una stanza, che gli spetatatori sbirciano da una finestra. E poi una donna, avvolta da una nebbia scenica e dal vento che le muove i capelli. Parla al pubblico, ma anche a se stessa, mentre risuona la eco della sua voce. Uno dramma di questa epoca, come la violenza tra le mura domestiche, ha fatto da sfondo allo spettacolo presentato (per la prima volta in Puglia) ieri sera, all’oratorio salesiano, in occasione del Festival Internazionale “Castel dei Mondi” di Andria.

“La chiave dell’ascensore”, opera teatrale nata dalla penna della scrittrice ungherese Agota Kristof (una delle firme più popolari del panorama letterario europeo), rielaborato e portato in scena dal regista e drammaturgo Fabrizio Arcuri, dell’Accademia degli Artefatti. Sul palco, l’attrice Anna Paola Vellaccio, del Florian Matateatro di Pescara, nel ruolo della protagonista: una donna tenuta sotto sequestro dal proprio marito che, con l’aiuto di un medico compiacente, infierisce su di lei, sottoponendola ad orribili torture. Facendola diventare sorda, cieca e costringendola alla sedia a rotelle. Una donna straziata, alla quale rimane solo la voce (anche se il marito vorrebbe toglierle anche quella). per gridare al mondo la sua storia drammatica e crudele e denunciare i soprusi subiti.

Esordio assoluto per l’attrice al Festival Castel dei Mondi, dopo aver fatto da spettatrice nelle prececenti edizioni. Lo spettacolo andrà in replica questa sera, sempre all’oratorio salesiano, con inizio alle ore 21.30.

Il servizio di news24.city