La soluzione? E’ decisamente peggiore del problema. E’ quanto sta accadendo ad Andria ed in particolare nel centro storico della Città federiciana, un centro storico che non trova pace in questi ultimi giorni di transizione dalla primavera al periodo estivo. Andria, lo ribadiamo, ha trovato nel corso degli ultimi anni una vera e propria seconda giovinezza nella parte più antica della città con il ritorno dei cittadini residenti e l’apertura di numerose attività commerciali in particolare nel mondo della ristorazione. Ora però, c’è più confusione del solito e dopo un periodo di quiete è tornata la tempesta. Ieri abbiamo raccontato la storia di Corrado e Mauro, due giovanissimi chef tornati in città da quasi cinque anni per aprire il loro locale e costretti per quest’estate a decidere di chiudere per l’impossibilità di programmare l’attività commerciale per la confusione burocratica e la poca sicurezza. Oggi, invece, raccontiamo la storia di Felice, un altro giovanissimo imprenditore che ha deciso di aprire la sua particolare birreria proprio nel cuore del centro antico. Felice è stato uno dei primi, dopo la scadenza delle autorizzazioni lo scorso 31 maggio, a vedersi recapitare una multa per aver ugualmente scelto di montare il proprio dehor all’esterno del locale.

Dicevamo di una soluzione peggiore del problema stesso. Si perchè, nel frattempo, alla storia di Felice si sono aggiunte diverse altre storie con altre multe elevate nella piazza principale della città e cioè la cosiddetta Piazza Catuma in questi giorni e queste ore. Tutto assolutamente corretto da parte delle forze dell’ordine, come ci spiega lo stesso Felice, ma tutto assolutamente così disarmante se si pensa all’impossibilità e forse, aggiungiamo con un pizzico di disappunto, all’incapacità di trovare soluzioni che non penalizzassero gli esercenti del mondo della ristorazione. I dehor sono uno strumento essenziale di lavoro in una città come Andria, ma i dehor sono importanti anche e soprattutto se uniti all’ormai famosa Zona a Traffico Limitata, altro nodo da sbrogliare dopo anni di sperimentazione.